Il vento è cambiato: Pisapia epura Atm e aumenta i biglietti

La stangata di Pisapia porta in piazza il centrodestra. Ma anche urla e striscioni del pubblico in consiglio comunale mentre è in discussione la manovra sanguisuga che già prevede l’aumento del biglietto Atm a un euro e mezzo e l’introduzione per la prima volta dell’Irpef. Ma già annuncia per l’autunno l’aumento della Tarsu, la tassa sulle immondizie, l’introduzione di quella di soggiorno, la revisione degli estimi catastali e una raffica di altri rincari. «La Milano di Pisapia, più tasse meno sicurezza», il volantino che distribuirà in città il Pdl e che è stato presentato ieri in piazza san Babila dal ministro Ignazio La Russa con i sottosegretari Daniela Santanchè e Laura Ravetto. Mani nelle tasche dei milanesi, ma anche le purghe aziendali. Che ieri hanno colpito il cda di Atm azzerato in blocco dalla giunta. Nel mirino il presidente Catania accusato dalla sinistra per maxistipendio e doppio incarico (ma come dg, solo il cda ha potere di licenziarlo). E se il sindaco prova a spiegare che «non si tratta di capri espiatori o valutazioni politiche» poi ammette che è «grave» che «nel corso della campagna elettorale risorse dell’azienda siano state coinvolte in modo esplicito e senza interventi di censura nella regia della campagna elettorale di Letizia Moratti».

Durissima la reazione di Catania, «stupito e indignato». In due mesi «non mi è stato mai concesso di essere ricevuto né dal sindaco, né dal dg precludendo ogni possibilità di valutazione sul lavoro fatto». Allo studio la fusione Atm-Trenord.

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