Via Ventura, ci pensa la Moratti Ma le lezioni rischiano di saltare

Via Ventura chiama, Palazzo Marino risponde. Sono già al lavoro gli uffici del Comune per cercare una sede per la scuola araba bilingue di via Ventura a Lambrate. La scuola, sorta nel 2006 sulle ceneri dell’istituto di via Quaranta, infatti, è stata sfrattata dalla proprietà, l’Enaip, ente di formazione vicino alle Acli che ne ha bisogno per le proprie attività. In meno di 24 ore la richiesta dell’istituto, che copre dalle materne alle medie, ha trovato una risposta. «Sono stata incaricata dal sindaco - replica l’assessore alla scuola Mariolina Moioli - di trovare una sede per la scuola e i miei uffici sono già al lavoro. Ho incontrato anche il console egiziano, che in primavera mi aveva scritto per formalizzare la richiesta». Avete individuato spazi adatti? «No, di strutture pronte non ce ne sono, ma da via Ventura hanno fatto sapere che sarebbero disponibili anche a ristrutturare un edificio».
Due informazioni però non collimano: come faranno gli alunni a settembre dato che l’Enaip ha chiesto di avere gli spazi liberi entro il 2009? «A me non risulta - replica l’assessore -. È chiaro che noi non saremo in grado per settembre di trovare una soluzione. Inoltre, quando si affida una struttura a una scuola si sa bene a cosa si va incontro». Ovvero: quando è stato stipulato il contratto di affitto Enaip sapeva che si trattava di una scuola che non avrebbe potuto sfrattare dall’oggi al domani. «Credo che le Acli capiscano perfettamente - conclude Moioli - quali possono essere le tempistiche per trovare una soluzione adeguata».
Una soluzione adeguata, già: un altro dato che non coincide è quello dei numeri. Dalla scuola fanno sapere che le iscrizioni sono in aumento e che presto si raggiungerà quota 500, mentre così non risulta all’assessore: «Impossibile trovare uno spazio per 500 bambini e nella richiesta del console si parla della metà, circa 250». Intanto anche l’assessore al Demanio Gianni Verga fa la sua parte: «Al momento non mi risultano edifici vuoti disponibili, ma ho dato mandato ai miei uffici di fare le ricognizioni necessarie».
La Lega non ci sta. La titolare all’Edilizia scolastica della provincia Marina Lazzati, del Carroccio mette le mani avanti: «La questione non è di competenza della Provincia perché non si tratta di una scuola superiore. E poi questa è una scuola privata araba. La richiesta dovrebbe essere formalizzata. Mi riservo comunque di valutare l’ipotesi, anche se vedo molto lontana una soluzione: abbiamo appena iniziato un lavoro di razionalizzazione degli spazi per eseguire dei lavori in alcuni istituti». Molto più decisa la reazione del capodelegazione della Lega nella giunta regionale, Davide Boni: «Non credo che sia un problema di Milano - liquida la questione -.

Certamente le istituzioni non possono prendersi a carico l’apertura di una scuola privata araba, a scapito di tutti gli altri alunni che frequentano istituti pubblici o scuole private legalmente riconosciute. Chissà che la mancata riapertura della scuola araba possa spingere i genitori di questi alunni a cercare di integrare i propri figli nel tessuto sociale milanese lombardo».

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