«Nulla che si possa comunicare». Con questa formula sibillina, che sembra smentire tutto ma in realtà non smentisce nulla, la Procura milanese ha risposto questa mattina all'avvocato Davide Steccanella, legale di Simona Ventura, che chiedeva di vedere chiaro nel caso che da giorni è al centro del gossip giudiziario a Milano: quella di una indagine sulla conduttrice dell'«Isola dei famosi», e forse anche sull'azienda che produce il reality, ovvero la Magnolia di Giorgio Gori. La voce di una indagine sull'accoppiata Ventura-Magnolia è rimbalzata a Milano da un'altra città, ha incontrato una serie di smentite ma anche numerose conferme. Ma, come spesso accade in questi casi, è difficile separare la verità dal pettegolezzo mediatico autoalimentato. E quindi, almeno per ora, non c'è conclusione possibile. Forse l'inchiesta semplicemente non esiste. O forse sì.
Negli ultimi giorni, la voce si era arricchita di un dettaglio: a portare all'apertura del fascicolo sarebbe stato uno stralcio dell'inchiesta fiorentina sulla cosiddetta «cricca degli appalti», ovverossia la megainchiesta sulle opere della Protezione civile che ruota intorno all'imprenditore Diego Anemone. Ma la voce si ferma qui, non spiega come potrebbero la casa di produzione e la star televisiva rientrare nel groviglio di affari e favori scandagliato dalla Procura fiorentina. Oltretutto, almeno per quanto se ne sa finora, la magistratura del capoluogo toscano non si è ancora dedicata all'operazione di smistamento del fascicolo tra le varie Procure competenti territorialmente.
E quindi si ritorna al punto di partenza. Con i cronisti giudiziari milanesi costretti a martellare di telefonate e visite le fonti (più o meno istituzionali) che potrebbero illuminarli, senza però riuscire a cavare un ragno dal buco: al massimo qualche «sì, ne ho sentito parlare anche io». Ma mai una conferma precisa, un indizio, un titolo di reato. Eppure, ogni qualvolta la traccia sembra farsi fredda, arriva lo spiraglio di luce: «É tutto vero». Ma dannazione se qualcuno si spinge più in là.
Così il «boato» continua ad aggirarsi per il Palazzaccio, al punto di arrivare alle orecchie anche della diretta interessata: che ovviamente si preoccupa, e chiede al suo difensore di capirci qualcosa. L'avvocato Steccanella presenta la sua domanda, in base al terzo comma dell'articolo 335 del codice di procedura penale, che - grazie a una innovazione del 1995 - consente al cittadino di sapere se il suo nome è finito nel registro degli indagati. Peccato che il comma successivo assegni al pubblico ministero il diritto di tenere il segreto sulle iscrizioni, cioè di negare l'esistenza di indagini effettivamente aperte. Di modo che anche il «nulla che si possa comunicare» offerto ieri in risposta a «Supersimo» non scioglie l'enigma: c'è o non c'è, questa misteriosa indagine Magnolia?
LA REPLICA DEI LEGALI
Gentile Direttore,
Alla pagina web http://www.ilgiornale.it/interni/simona_ventura_giallo_dellinchiesta_che_
non_ce/cronaca-attualit-simona_ventura_magnolia_indagine_procura_milano/04-06010/
articolo-id=450564-page=0-comments=1" è stato pubblicato l'articolo, firmato dal giornalista
Luca Fazzo: "Simona Ventura, giallo sull'inchiesta che non c'è".
All'interno del pezzo, l'articolista scrive "Nulla che si possa comunicare". Con questa
formula sibillina che sembra smentire tutto ma in realtà non smentisce nulla, la Procura
milanese ha risposto questa mattina all'Avv. Davide Steccanella, legale di Simona Ventura, che
chiedeva di vedere chiaro nel caso da giorni al centro del gossip giudiziario...omissis...".
L'articolo è strutturato -attraverso abili richiami a quelli che lo stesso autore definisce
gossip- in modo tale da indurre il lettore a ritenere che Simona Ventura sia sottoposta a indagini
da parte della Procura di Milano.
Considerato che il contenuto del pezzo è altamente lesivo dei diritti della nostra Assistita,
LA INVITIAMO
A voler pubblicare, nelle medesime pagine web in cui è stato pubblicato l'articolo lesivo
(e dunque anche sulla home page), la seguente rettifica che, per Sua comodità, Le riportiamo
virgolettata:
"In data odierna, sul Vostro sito, è stato pubblicato l'articolo a firma Luca Fazzo "Simona
Ventura, giallo sull'inchiesta che non c'è" all'interno del quale, sfruttando quello che lo stesso
articolista definisce "gossip giudiziario", si lascia intendere che Simona Ventura sarebbe
oggetto di indagini da parte della Procura di Milano.
La ricostruzione del giornalista è capziosa e induce il lettore a ritenere assodata una
notizia che, in realtà, non c'è.
Infatti.
Luca Fazzo, al pari di ogni cronista di vicende giudiziarie sa, o dovrebbe sapere, che
richiesta fatta ai sensi dell'art. 335 codice di procedura penale è avanzata, per tutti i cittadini
dunque, anche per Simona Ventura, tramite un modello prestampato reperibile presso
Cancelleria della Procura della Repubblica. Parimenti egli sa -o dovrebbe sapere- che
risposta viene data dagli Organi competenti sempre tramite un modello prestampato in cui
opzioni possibili sono solo due: a) "non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione";
risultano le seguenti iscrizioni....
Con riferimento a Simona Ventura la risposta è stata quella sub a). E quella medesima
risposta sarebbe stata fornita a qualunque cittadino non sottoposto a indagini che avesse fatto
analoga richiesta.
Non è dunque vero che la Procura abbia fornito al legale della Signora Ventura una
risposta ad hoc dal contenuto sibillino. Quella fornita era - ed è- l'unica risposta possibile.
Instillare il dubbio che Simona Ventura sia oggetto di indagini penali è semplicemente
diffamatorio.
D'altra parte, la nostra Assistita non ha mai conosciuto personalmente né il Signor
Anemone, né le altre persone a carico delle quali si stanno svolgendo le indagini riferite alla c.d.
cricca.
Ci riserviamo, in nome di Simona Ventura, di adire le Autorità competenti al fine di
tutelarne i diritti personalissimi, gravemente lesi dall'articolo da Voi pubblicato.
Avv. Alessandro Simeone
Avv. Davide Steccanella"
Confidiamo nella pronta pubblicazione della rettifica, in difetto della quale procederemo
all'immediata tutela dei diritti della nostra Assistita nelle sedi opportune.
Cordiali saluti.
Avv. Alessandro Simeone
Avv. Davide Steccanella
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