La vera soluzione: far decidere al mercato

Il problema è solo chi. Anzi, non è il problema: è la soluzione. Non c’entra più il cuore, non c’entra la voglia di recuperare un ex grande calciatore, non c’entra la missione: la scelta la farà semplicemente il mercato. Disfattismo? Forse è solo interesse. Dell’Inter, di Adriano, di tutti. Lui torna, poi si vedrà. Arriva oggi e tutti si chiederanno come sta, se s’è ripreso, se è guarito dall’infortunio di cui parla il club o dagli altri problemi di cui parlano tutti gli altri. Sarà la solita storia, con i fotografi ad aspettarlo a Malpensa e qualche psicologo a leggergli negli occhi la voglia di riscatto o la fine definitiva di ogni aspettativa. E poi l’uomo, certo. Perché in questi casi nessuno deve permettersi di parlare del calciatore, ma tutti si riempiono la bocca con l’uomo, il ragazzo, il figlio, l’ex bimbo povero e solo, la fatica di vivere, la difficoltà di subire pressioni.
Invece a lui e all’Inter serve trovare il futuro. Senza pendenze, oltre a quelle che già ci sono. Senza rimpianti, oltre a quelli che già si contano. Allora, se è vero che si può fare lo scambio con Drogba, l’Inter non deve neanche pensarci: ciao Adriano, benvenuto Didier. Forse il brasiliano sarebbe anche più forte, ma chissenefrega. L’operazione costa? Conviene comunque, anche se bisogna tirare fuori qualche milione.
Se non è Drogba, allora bisogna trovare l’alternativa: all’Inter serve un attaccante vero, forte, potente, goleador. Non serve uno qualsiasi.

Il tranello è la voglia di dare via Adriano per fargli un favore: finiamola con la storia del calciatore che si deve rifare una vita e la società che deve concedergli la possibilità di farlo altrove. L’affare deve convenire all’Inter. Altrimenti resta, s’allena, eventualmente gioca. Poi se si riprende, se ce la fa, se torna lui, sarà un dettaglio. Uno dei tanti di una storia che forse ne ha troppi.

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