La verità di Ruby: il Cavaliere rimase male per le mie bugie

«Sono alla ricerca di foto e video che non esistono, sono tutte bufale: quando non si riesce a colpire i potenti, se la prendono con i deboli». Ruby commenta così a Sky Tg24 le perquisizioni disposte dalla procura di Milano. Ruby definisce il Cavaliere una persona «abbastanza simpatica, con cui si può chiacchierare del più e del meno e non solo di politica» e aggiunge che la sera che la fermarono a Milano e la portarono in questura (il 27 maggio scorso) «non sapevo della chiamata di Berlusconi». Questo il racconto dettagliato della ragazza marocchina: «Sono arrivata lì e però ho visto che non era la solita prassi che si usava per andare in comunità». Una volta fuori dalla questura ad attenderla c’erano la consigliera regionale lombardo del Pdl Nicole Minetti e la brasiliana Michele Conceicao. La Minetti gli ha passato al telefono Berlusconi, dice Ruby, e in quel momento aveva scoperto che lei era minorenne. «Mi ha detto che c’era rimasto male perché aveva fatto entrare una persona in casa sua fidandosi e invece era stato ricambiato con una bugia».

Sempre ieri, il legale della giovane cubista, Massimo Di Noia, ha precisato che «Karima El Marhoug non mi ha mai detto di avere paura per la sua incolumità e tantomeno di pensare a far la fine del trans del caso Marrazzo, Brenda. Ho sentito Ruby e mi ha detto che mi farà avere la copia degli atti» relativi alla perquisizione subita (ieri, ndr) nella casa del fidanzato, a Genova.