La verità sui conti Fiat

Riceviamo e pubblichiamo:
Caro direttore,
in relazione all’intervista all’ex presidente della Confindustria Antonio D’Amato, pubblicata oggi (ieri per chi legge, ndr) dal suo giornale, ritengo opportuno, da parte della Fiat, fare alcune precisazioni.
Senza entrare nel merito di altri passaggi della lunga intervista, vi sono alcune dichiarazioni quanto meno inopportune che dimostrano una conoscenza della nostra Azienda superficiale e certamente non attuale.
Affinché i lettori del suo giornale possano avere sinteticamente informazioni corrette sull’andamento del nostro Gruppo, voglio precisare che l’indebitamento industriale netto, alla fine del 2005, era di 3,2 miliardi di euro, ridotto di due terzi rispetto al 2004. Un livello di questa entità è assolutamente normale per un Gruppo che fattura oltre 46 miliardi di euro. Esiste peraltro una liquidità di 7 miliardi di euro.
Le vorrei anche sottolineare che nel 2005 il Gruppo Fiat ha realizzato un risultato netto positivo per 1,4 miliardi di euro e un modello italiano come la Punto è tornato, dopo molti anni, in testa alla classifica europea delle auto più vendute. Com’è facilmente intuibile, una situazione di questo genere permette all’Azienda di guardare al futuro e al proprio sviluppo con serenità, orgogliosa di aver contribuito al rilancio dell’immagine dei prodotti italiani nel mondo.


Per quanto riguarda poi i rapporti con le Organizzazioni sindacali, sia a livello nazionale sia a livello locale, crediamo di poter affermare che sono improntati alla massima trasparenza e disponibilità al confronto. Abbiamo affrontato e stiamo affrontando insieme numerose situazioni in modo molto costruttivo nell’interesse dei lavoratori e dell’Azienda.
Responsabile Comunicazione
del Gruppo Fiat

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