Sergio Valzania, lei è coinvolto due volte in questo lavoro su Fiorello, da docente e da direttore di Radiodue
«Sì, e infatti tengo molto a questa tesi, al di là del fatto che ormai Francesca è una specie di personaggio al Dams di Imperia e tutti facciamo il tifo per lei. Spero che venga un bel lavoro, anche perché ho saputo che altri studenti, in altri atenei d'Italia, stanno preparando studi sulla figura artistica e mediatica di Fiorello».
Perché Fiorello è un fenomeno da studiare?
«Questo accade nelle facoltà del ramo della comunicazione. E se si vuole studiare un certo tipo di discipline, non si può prescindere da un artista che sa utilizzare al meglio vari mezzi di comunicazione come Fiorello. È un vero artista multimediale, e questo fa di lui il più grande uomo di spettacolo che abbiamo attualmente in Italia».
Il mattatore di Viva Radiodue al centro del mondo accademico: impensabile, fino a pochi anni fa
«Proprio al centro no. C'è ancora qui e là un certo snobismo nei confronti della radiofonia e della televisione
è un vecchio problema dell'università sentirsi superiore alle discipline che insegna.
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