Verona addio, il Giro preferisce Milano

Pochi mesi fa il patron Angelo Zomegnan parlava di frattura col capoluogo lombardo: «Pronti a togliere il disturbo»

Pier Augusto Stagi

Milano e il Giro d’Italia: un connubio destinato a durare nel tempo. Milano e il Giro: un’intesa ritrovata in extremis. E dire che questa estate le notizie erano di tutt’altro genere. Diciamo pure che la frattura pareva essere insanabile: «Il Giro toglie il disturbo. In questi anni non siamo mai stati supportati e non abbiamo intenzione di continuare ad essere sopportati. Verona ci attende a braccia aperte, valuteremo bene ogni loro offerta». Pensieri e parole del gran patron del Giro, del direttore della corsa rosa, Angelo Zomegnan, che non ha mai chiuso con Verona e neppure con Milano. Adesso è ad un passo dalla firma con entrambi. Domani sera ci sarà un’incontro importante a Verona, ma l’orientamento, per non dire un accordo di massima c’è già e vede Verona sede di tappa del penultimo atto del prossimo Giro d’Italia e Milano sede naturale della tappa conclusiva: come da tradizione. Zomegnan, da noi interpellato, non si sbilancia più di tanto e si limita a dire: «Siamo ad un buon punto. La prossima settimana avremo un incontro importante a Verona e spero che si possa mettere in quell’occasione nero su bianco. Il progetto è bello e ambizioso: sia per loro che per noi. L’importante è che abbia una continuità. Non ci piacciono gli accordi a spot».
Insomma, a Zomegnan non interessa un’intesa da toccata e fuga, ma un progetto di più anni sì, con una serie di azioni collaterali a sostegno, che rendano l’evento Giro ancora più grande e appetibile di quello che è già adesso. Ma più esaustivo è Teofilo Sanson, industriale veneto di lungocorso, per anni grande capitano d’industria con una passionaccia vera per le due ruote, tanto da essere ricordato ancora oggi per la sua sponsorizzazione nel ciclismo a fianco di un fuoriclasse di nome Francesco Moser e per essere stato uno dei grandi promotori di Verona Mondiale in due circostanze (1999 e 2004).
«Credo che l’accordo con Verona sarà ratificato dal Comune e da tutte le parti interessate a breve, ormai siamo davvero ai dettagli – ci dice Sanson -. Una cosa posso dirla: a Verona sarà assegnata la maglia rosa in maniera definitiva. Al sabato si correrà infatti una cronometro individuale: da Bardolino alla città di Romeo e Giulietta. Il giorno seguente, a Milano, come la tradizione del Giro vuole, la classica passerella nel cuore della città che ha visto la nascita della più grande corsa a tappe d’Italia, nel mondo seconda solo al Tour de France». Verona contro Milano? Nulla di tutto questo. Ancora qualche giorno e poi si avrà l’ufficializzazione di un accordo che prevede distensione e collaborazione; sia da parte di Verona che di Milano.

Zomegnan, che ha svolto un sottile lavoro diplomatico, volto a scuotere le coscienze un po’ assopite soprattutto nel capoluogo lombardo, ha ottenuto quello che si era prefisso di ottenere: grandi attenzioni da parte di una città d’arte importante come Verona e una maggiore considerazione da una Milano che dava tutto per scontato e già scritto. È bastato scrivere: «Via da Milano», per risvegliare l’antico orgoglio meneghino.

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