Verona - Una storia inventata ad arte, alla quale hanno creduto tutti. Per qualche ora, almeno. Un ragazzo di 16 anni stava giocando con l’alcol e un pentolino insieme ad alcuni amici, ed è rimasto ustionato. Per evitare i rimproveri dei genitori decidono di inventare una versione "alternativa" e raccontano di essere stati aggrediti da un gruppetto punk in seguito al rifiuto di una sigaretta, ispirandosi al caso di Nicola Tommasoli, il giovane ucciso a Verona per lo stesso motivo. I cinque ragazzi - già da qualche giorno andavano in una vecchia trattoria abbandonata di Borgo Milano, a Verona, dove davano fuoco all’alcol versato in un pentolino. Uno del gruppo - A.S.
- si è avvicinato con una bottiglia di alcol per alimentare il fuoco ma la fiamma ha fatto esplodere la bottiglia. L’alcol lo ha investito facendo andare a fuoco la maglietta e i pantaloncini. Gli amici lo hanno soccorso e aiutato a spegnere le fiamme, chiamando subito dopo il soccorso sanitario. Indagini Prima dell’arrivo dei medici, però, hanno concordato la storia dell’aggressione che è stata sostenuta unanimemente da tutti e cinque, compreso l’ustionato, ascoltato dalla polizia in ospedale. I ragazzi sono stati sotto shock per alcune ore mentre pattuglie della polizia setacciavano Verona alla ricerca dei punk (uno - hanno inventato i ragazzi - aveva la "cresta e i capelli rossi"). Ma la storia non ha retto. Lentamente iniziavano a emergere contraddizioni sul luogo dove era avvenuto l'episodio. Alla fine uno di loro, incalzato dagli investigatori, ha raccontato cosa era realmente accaduto, ed è calato il sipario.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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