Quando il calcio fa più del suo mestiere si può anche passare da Verona, ai margini della sfida Chievo-Milan dallo snodo banale e poco attraente. Si comincia presto con uno striscione («Normalmente tifiamo Chievo Verona. Oggi tifiamo per l’Abruzzo») srotolato sulla gradinata centrale prima dell’omaggio solenne col minuto di raccoglimento; si prosegue con la curva gialloblù che espone due enormi scritte: «Solidarietà al popolo abruzzese»; si chiude con il messaggio dei milanisti («Non ci sono parole. Dal nostro cuore: Forza Abruzzo»).
Qui a Verona non è stato un rito vuoto, scandito magari da qualche applauso o fischio, come pure è capitato in altre cento occasioni. No. Un minuto solo di silenzio ma un minuto toccante che è durato una vita e che ha parlato al cuore della gente: non si sentiva volare una mosca, con i giocatori in cerchio a far da corona. «Mai sentito un minuto così», il tributo dell’allenatore rossonero Carlo Ancelotti all’evento: servono più queste dimostrazioni che cento discorsi vuoti.
A partita in corso, però, non sono mancati striscioni e cori dedicati alla discussa puntata di «Annozero» andata in onda giovedì scorso su Raidue, con l’aggiunta di insulti al suo conduttore Michele Santoro.
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