Veronesi: «La mia arma è una scatola magica»

Integrare risonanza magnetica, ecografia e Tac in un unico sistema per una diagnostica precocissima e meno invasiva possibile: «Insieme a quelle del dna e dell’etica, lo sviluppo delle tecnologie di diagnostica per immagini è una delle tre grandi rivoluzioni, che hanno cambiato il volto della medicina e dell’oncologia nel secolo scorso» dichiara Umberto Veronesi dalle pagine del numero di «Wired» in edicola, che all’oncologo di fama internazionale e fondatore dello Ieo (Istituto Europeo di Oncologia di Milano) dedica la copertina. «In oncologia la diagnostica è la carta vincente e sono fiducioso che un giorno avremo qualcosa come una scatola magica, capace di effettuare uno screening di tutto il corpo in pochi minuti» continua Veronesi. Se l'ipotesi di questa «scatola magica», lungi dall'essere solo un sogno, è oggi scientificamente verificabile in clinica, lo si deve al lungo lavoro di ricerca avviato dallo Ieo in collaborazione con università e gruppi di ricerca italiani ed europei.

Lo studio è finalizzato a valutare la capacità di tomografia computerizzata (Tac), ecografia e risonanza magnetica di rilevare i cambiamenti indotti all’inizio della proliferazione tumorale. Perché le statistiche parlano chiaro: nove decessi su dieci sono causati dal diffondersi del cancro, quindi, per sconfiggerlo, bisogna trovarlo in tempo.

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