Ci ha vendicati solo Paolo Bonolis, quando irrompendo nel Grande Fratello ha spiegato di essere lunico uomo di Roma con cui probabilmente non ha incrociato la lingua. Per il resto, il trattamento riservato in tv a Veronica del Grande Fratello, che prima era solo Veronica Ciardi, ci sgomenta. E ci sgomenta ancora di più che a osannare in video una tipa come Veronica siano le donne.
Cosa sia in grado di fare alle femmine, Veronica è stato chiarissimo già nella casa di Cinecittà. Tanto che ha sedotto Sarah Nile, ex coniglietta di Playboy, intento erotico di molti inquilini maschi, neofita del bacio saffico (contrariamente a Veronica, si è scoperto poi, che in passato si è intrattenuta con unaltra tipa mica male). A Sarah, Veronica è arrivata un po di soppiatto, dopo aver scandagliato il palato di quasi tutti i concorrenti maschi del reality di Canale 5. La coniglietta si è piazzata buon ultima rispetto a Marco, Daniele e Massimo.
Ma indipendentemente dal lasco scambio di saliva, Veronica non ci è piaciuta per niente. Per tutta la durata del reality. Tendenzialmente volgare, ostentatamente aggressiva, sconsolatamente opportunista. Veronica è il perfetto bignami che riassume lo stereotipo di certe sgallettate tv, di certe tipe «da Grande Fratello».
Il piercing, la gomma americana in bocca, le labbra ipertrofiche nemmeno da chirurgia estetica, ma da rigetto da chirurgia estetica, i capelli troppo neri e troppo lunghi, le tette troppo a prua, la pancia troppo scoperta, unantologia di tatuaggi, lombretto nero anche di mattina. Non vuol dire, dirà qualcuno. Invece vuol dire eccome. Una tale condensazione di avvilimenti su un solo corpo, non può essere un caso. E lanima di Veronica ci racconta che infatti un caso non è.
Nel claustrofobico appartamento del Grande Fratello, Veronica si è messa gonne molto corte, ha masticato molte cicche, ha rischiato di spargere la mononucleosi, ha fumato molte «sighe», ha aggredito chi non doveva aggredire, ha tramato contro con chi non doveva tramare e ha iniziato Sarah al lesbo-soft. Perché del loro rapporto la Ciardi si ostina a dire che «non si tratta proprio di una storia omosessuale». Perché la DUrso e la Marcuzzi si ostinino a osannare la Circe del lattex, proprio non si capisce.
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