Verso le primarie Fioroni attacca i «nostalgici» e i bersaniani insorgono: «Lui il nuovo? Che faccia tosta»

Invocare «il nuovo» non è un’idea brillantissima, se si fa politica dalla tenera età. Ieri l’intervista rilasciata al Messaggero da Beppe Fioroni, deputato Pd schierato con Dario Franceschini nella corsa alle primarie, ha suscitato la furibonda reazione dei bersaniani. «Qualcuno si offende quando parliamo di nuovo contro vecchio», ha detto l’ex ministro dell’Istruzione, «ma il nuovo è esattamente la percezione della missione inedita dei riformisti, mentre il vecchio è il rifugio securizzante nel già visto». E ancora: «Dobbiamo guarire dalla berlusconite» e opporci ai «nostalgici». Insomma, Fioroni ha riproposto la lettura dello scontro tra Franceschini e Bersani come l’alternativa tra fare un passo avanti e fare un passo indietro. «Polemiche stantìe», ha replicato Livia Turco: «Se ce la fa, Fioroni parli di progetti e di idee per il Paese».

Di «bella faccia tosta» ha parlato invece il deputato bersaniano Orlando Giovannelli: «Ad autoiscriversi fra il nuovo che avanza, per uno come Fioroni, ci vuole un certo sprezzo del pericolo». Mentre un altro bersaniano, Francesco Boccia, ha rincarato: «Fioroni il nuovo? Un ossimoro». Chi di nuovo ferisce...

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