Vertice della Lega a casa Bossi Nel menu Tfr e proporzionale

Presente anche il ministro Tremonti e il sottosegretario Brancher

da Roma

Tfr, Finanziaria, rapporti nella Cdl, legge proporzionale, elezioni. Questo è il menu offerto a Gemonio, a casa di Umberto Bossi, dove nel pomeriggio attorno al Senatùr si sono raccolti i vertici del Carroccio per «fare il punto della situazione» e preparare le mosse future. All’incontro, oltre ai «tre Roberti», i ministri leghisti, Roberto Calderoli, Roberto Castelli e Roberto Maroni, al segretario della Lega Lombarda Giancarlo Giorgetti e al sottosegretario alle Riforme Aldo Brancher, ha partecipato anche un «esterno», e cioè il titolare dell’Economia Giulio Tremonti.
Piatto forte dunque il destino del nuovo Tfr, cioè la proposta di Tremonti di rimandare di un anno l’entrata il vigore della riforma del trattamento di fine rapporto. Il provvedimento, che dovrebbe far decollare la previdenza complementare, è accompagnato da un sostegno pubblico di 14,3 miliardi di euro l’anno: fondi che però il ministro dell’Economia vorrebbe adesso usare per la riduzione del deficit del 2006. L’idea è «fortemente criticata» dalla Lega. Già da giovedì scorso Maroni parlava della «necessità di una riunione con Bossi per valutare cosa è successo e definire la nostra posizione».
E infatti il trattamento di fine rapporto è stato l’argomento principale del vertice: oggi Tremonti formalizzerà le sue proposte agli alleati, probabili alcune limature al testo originario. Tra gli altri interventi nel maxiemendamento sono previste l’eliminazione della porno tax e del concordato per gli enti locali, l’introduzione di un tetto di reddito per usufruire del bonus figli e il varo della riforma previdenziale del settore agricolo. Ma la questione Tfr è ancora aperta. «Sulla destinazione di quei fondi decideremo domani in Consiglio dei ministri», ha annunciato Maroni.
«Sì, è vero, si è discusso della Finanziaria - ha spiegato Calderoli all’uscita da via Gemonio -. Abbiamo parlato di alcune questioni che non erano state ancora definite, relative alla manovra. E poi abbiamo chiacchierato di tante cose, a tutto campo». Anche di elezioni? «Ho detto che si è chiacchierato a tutto campo, certamente abbiamo parlato di politica, ma di nulla di specifico. Tutto qui».
Dopo un accenno alla sconfitta del candidato della Cdl alle comunali di Messina, nell’incontro è stato fatto un rapido giro d’orizzonte sulle questioni ancora aperte.

Tra queste, la par condicio, che Silvio Berlusconi chiama «impar condicio» e che vuole assolutamente migliorare e che invece la Lega difende. «La nostra posizione in materia è nota e per il momento non cambia», così Davide Caparini, tecnico del Carroccio nel settore. Infine, la riforma elettorale proporzionale e il nuovo sistema di candidature.

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