Il vertice di mezzanotte dà l’ok: per le liste vale l’ordine alfabetico

Prima gli uscenti e poi i debuttanti. E così sarà Alessandro Colucci il capolista del Pdl a Milano. È una delle decisioni uscite dal vertice notturno dei responsabili del Pdl. Il governatore, Roberto Formigoni, il coordinatore lombardo, Guido Podestà, e il suo vice, Massimo Corsaro, il coordinatore nazionale, Ignazio la Russa, si sono incontrati alle undici di lunedì sera per un dopo cena a base di liste e listini.
I candidati saranno iscritti in un doppio ordine alfabetico sui manifesti elettorali dei seggi, quegli elenconi che la gran parte degli elettori sbircia appena prima di entrare in sezione a votare. Prima gli uscenti e a seguire le new entries, con l’intenzione di non penalizzare troppo consiglieri e assessori del Pirellone, già infastiditi dall’arrivo degli outsider. Nel primo gruppo, come numero tre, Romano La Russa, considerato assessore uscente (oltre che unico esponente dell’area ex An in testa di lista). Prima di lui Angelo Giammario, dal quattro in poi Antonella Maiolo, Stefano Maullu, Mario Sala, Sante Zuffada.
L’assessore Massimo Buscemi, colui che ha scompigliato gli equilibri milanesi, sarà il numero uno del secondo gruppo. Dopo di lui, tra gli altri, Giulio Gallera, capogruppo del Pdl in consiglio comunale, e Manfredi Palmeri, presidente del consiglio comunale. Nuovi e vecchi si sono ritrovati diligentemente in fila nel corridoio in viale Monza, per firmare l’accettazione della candidatura e anche per fare gossip politico, come la possibile nascita di un mega assessorato a Sanità e Famiglia.
In via di soluzione due vicende e cioè il caso Abelli (che potrebbe decidere a momenti) e il sedicesimo posto del listino. Tra le possibili novità dell’ultima ora un’altra candidata di sesso femminile accanto all’igienista dentale Nicole Minetti e alla consigliera bresciana Monica Rizzi. È stato Roberto Formigoni a proporre, durante la riunione di lunedì sera, che un altro dei sedici posti dell’elenco bloccato sia assegnato a una donna. Il via libera definitivo toccherà a Umberto Bossi e Silvio Berlusconi. Nei giorni scorsi si era parlato della consigliera provinciale Camilla Musciacchio ma c’è chi non esclude (se sarà del Pdl) che possa tornare in corsa Patricia Kieran, la responsabile dell’Oasi delle farfalle premiata da Letizia Moratti. «Finché non vediamo che Sveva Dalmasso è fuori, non ci crediamo» è un’altra battuta che circola in consiglio regionale.
A questo punto i giochi sono fatti. Spiega Formigoni: «Il listino è praticamente pronto, ho sentito il presidente Berlusconi che sta facendo le ultime comparazioni, le ultime decisioni. Al massimo domani mattina (oggi per chi legge, ndr) tutti i nomi delle liste nel proporzionale e nel listino verranno resi noti». Consegnare le liste all’ultimo momento è anche un modo per evitare eccessive recriminazioni degli esclusi.
Filippo Penati, lo sfidante del Pd, è soddisfatto di essere riuscito a bruciare sul tempo il governatore, nonostante sia ovvio che la competizione per entrare nel suo gruppo sia meno serrata. Lui scherza: «Ho chiuso prima perché sono più bravo e il nostro numero due, il campione di ciclismo Gianni Bugno, ci tirerà la volata». Poi azzarda: «Nella mia giunta gli assessori saranno per metà uomini e per metà donne, come è già accaduto in consiglio provinciale».

Un annuncio di cui sarà difficile verificare se sarà tradotto in realtà.
Il caso più spinoso resta la candidatura di Giancarlo Abelli. Il dirigente nazionale del Pdl ha firmato l’accettazione della candidatura ma non esclude uno sbocco romano e sta riflettendo sul da farsi.

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