Cronaca locale

Vertice sindaco-prefetto: per la moschea spunta l’ex caserma Perrucchetti

Il giallo della moschea si arricchisce di una nuova puntata. I cittadini si interrogano, i politici si scontrano, gli islamici rimangono in attesa, il sindaco incontrerà oggi insieme all’assessore Carlo Masseroli il prefetto Gian Valerio Lombardi. E se l’ipotesi di via Novara finora rimane una delle più accreditate, ora si aggiunge un ulteriore tassello alla composizione del puzzle: via Novara, sì ma dove? Perché non pensare alla alla caserma Santa Barbara davanti al piazzale Perrucchetti? La caserma, infatti, in via di dismissione, così come le altre caserme, potrebbe offrire a Palazzo Marino un’ottima soluzione. Certo si parla solo di ipotesi, ma di una molto plausibile. Vediamo perché: la caserma, con una superficie di 300mila metri quadri è grande a sufficienza per accogliere quasi un migliaio di persone, è già costruita, bisognerebbe forse solo ristrutturarla un pochino. Essendo una caserma è cinta, ovviamente, da mura e così nascosta alla vista. Non solo, via Novara è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, così come aveva chiesto la comunità musulmana.
Certo, via Novara rimane ancora un’ipotesi, anche se una delle più praticabili - a gennaio infatti scade l’accordo firmato dal comune con il Palasharp che dal 25 luglio scorso ospita la preghiera del venerdì -. Sull’ipotesi di via Novara, e non della caserma, però, la Lega aveva levato gli scudi, proponendo un referendum popolare. Sulla delicatissima questione che da mesi agita il dibattito in città vige il più stretto riserbo, così come sul vertice di questo pomeriggio tra il primo cittadino, il suo assessore Masseroli e il prefetto: l’unica certezza è che la questione vada risolta in maniera definitiva: per questo motivo non si avrà la comunicazione della futura sede della moschea, fintanto che la decisione non sarà condivisa da tutti. Oggi il sindaco scoprirà le sue carte, mettendo in chiaro pregi e virtù delle diverse soluzioni, lo stesso farà il prefetto.

L’obiettivo: arrivare a una mediazione che metta d’accordo cittadini, comunità islamica, partiti.

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