Un vescovo gay all’insediamento

New YorkUn vescovo episcopale apertamente gay sulla scalinata del Lincoln Memorial a Washington: il reverendo Gene Robinson, 62 anni, la cui ordinazione cinque anni fa spinse la Chiesa Anglicana verso lo scisma, pronuncerà la preghiera che domenica prossima, alla presenza di Barack Obama, darà il via ai festeggiamenti dell’Insediamento. Divorziato, padre di due figlie e due volte nonno, Robinson fu consacrato tra forti polemiche nel 2003 vescovo del New Hampshire e l’anno scorso ha celebrato l’unione civile con Mark Andrews, l’uomo che da 19 anni è il suo compagno di vita.
La campagna di Obama ha smentito che l’incarico affidato al vescovo apertamente omosessuale sia una risposta alle polemiche suscitate per la scelta di Rick Warren, un pastore evangelico che ha paragonato i matrimoni omosessuali «alle nozze incestuose tra fratello e sorella», per la benedizione del giuramento il 20 gennaio. «Robinson era nei programmi prima che arrivassero le critiche su Warren».
È stato lo stesso vescovo ad annunciare l’invito in una e-mail agli amici: «È importante che ogni minoranza si senta rappresentata: che sia etnica, razziale o nel nostro caso, sessuale», ha poi aggiunto in una intervista al Concord Monitor, un giornale del New Hampshire. La decisione di avere Robinson nel programma delle cerimonie «rafforza il nostro impegno per un insediamento il più possibile aperto a tutti», ha detto alla rivista online Politico un funzionario della Transizione: un impegno che aveva già provocato polemiche quando, a sorpresa, Obama aveva reso omaggio ai conservatori d’America incaricando Warren, il popolare pastore della mega-chiesa Saddleback di Orange County in California, della benedizione sul giuramento il 20 gennaio. «È un gesto di dialogo per unire l’America», aveva proclamato lo stesso presidente eletto in una conferenza stampa a metà dicembre a Chicago.


Lo stesso impegno al dialogo ha indotto Obama a un altro gesto di apertura e integrazione: il 21 gennaio sarà una donna prete, la reverendo Sharon Watkins, a pronunciare la predica del National Prayer Service, il tradizionale appuntamento interconfessionale che chiude il calendario dell’insediamento. È la prima volta nella storia americana che a una donna viene affidato il sermone del National prayer service.

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