Lucio Giunio Bruto, Vespaio. Piaggerie, censure e soldi: la carrierona di Bruno Vespa, telegiornalista del potere, Kaos Edizioni, 2005, pagine 312, 6 euro.
Pagina 82: «Alle elezioni del 5 aprile 1992 il risultato provoca una telerissa in diretta fra Vespa e il segretario repubblicano La Malfa.
La Malfa: Il Tg1 ci ha ignorato... Avete fatto un uso inaccettabile della televisione pubblica; Vespa: Ma come, abbiamo trasmesso i migliori servizi sulla convention repubblicana; La Malfa: Per tutto marzo non mi avete mai intervistato. Il problema della Rai è il primo da affrontare nel prossimo Parlamento. Repubblicani e leghe hanno ricevuto un trattamento inaccettabile; Vespa: Posso dire il mio parere?; La Malfa: Lo dice ogni sera, lasci perdere. Vespa, lei è stato sconfitto come lonorevole Forlani e se ne deve andare; Vespa: E lei ha lottizzato la Rai come hanno fatto gli altri partiti se non peggio, e non mi faccia fare nomi; La Malfa: Li dica, li dica; Vespa: Dovrei parlare dei colleghi e non voglio farlo; La Malfa: Capisco che lei sia nervoso perché, con i soldi degli italiani, ha fatto la campagna elettorale per un partito che ha perso le elezioni.
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