Giannino della Frattina
Ancora assolutamente nulla di ufficiale, ma lanti Ferrante sarà Letizia Moratti. Lei lo sa, ma non lo dice. Almeno in pubblico, quando il suo sorriso respinge con cortesia e decisione ogni illazione sul suo futuro più prossimo. Ma, ancora una volta, si tradisce. Come ieri quando, davanti a Silvio Berlusconi, le scappa un «vi stupirò». E snocciola pari pari un programma di campagna elettorale già bello pronto.
Come prevedibile il pressing del premier ha fatto breccia. Ieri nel primo pomeriggio lultimo vertice nella villa di Arcore. Insieme a Berlusconi e alla Moratti, ieri a Milano per un appuntamento al museo della Scienza e della tecniclogia, ci sono il coordinatore nazionale Sandro Bondi e i colonnelli azzurri Mariastella Gelmini e Luigi Casero. «Un incontro positivo. La riserva non è stata ancora sciolta - spiega alla fine la Gelmini -. Ma la Moratti ha confermato la sua disponibilità a candidarsi per la Cdl. Anche se è giusto aspettare la scadenza degli impegni istituzionali prima di ufficializzare la candidatura. Lei, del resto, ha dato a Berlusconi la garanzia del suo impegno». Tutto come da copione. A parte quel che, fuori dallufficialità, si viene a sapere dellincontro.
«Auspichiamo - racconta un partecipante al summit - che la riserva sia sciolta al più presto. Ma labbiamo vista davvero concreta e determinata». E determinata la Moratti lo è stata davvero. Tanto da lasciarsi andare a quel «vi stupirò», spia piuttosto eloquente di una decisione ormai presa. Confermata da idee chiarissime su come affrontare la campagna elettorale che la vedrebbe opposta allormai ex prefetto Bruno Ferrante. «Se scenderò in campo non mi risparmierò», sembra abbia assicurato. Insieme alla promessa di capolgere il luogo comune che la immaginerebbe tutta intenta a organizzare incontri nei salotti della Milano bene. E, invece, quella della Moratti sarà una rincorsa a Palazzo Marino tutta giocata nelle periferie e nelle zone più popolari. Battendo la città palmo a palmo, addirittura porta a porta per raccontare agli elettori un programma tutto imperniato sul sociale, disegnato per andare incontro a ceti deboli e terza età. «Abbiamo visto nella Moratti - spiega ancora Mariastella Gelmini - grande entusiasmo e decisione. Aggiunta a una grande dose di femminilità. Ci ha detto che se dovesse diventare sindaco utilizzerebbe la concretezza e la sensibilità di una donna per proseguire il lavoro avviato da Gabriele Albertini. E, in campagna elettorale, ha espresso la volontà di parlare al cuore della gente e non certo di interpretare quel ruolo di freddo burocrate che certi avversari le vorrebbero cucire addosso».
Manca ormai solo lufficialità, dunque. E Maurizo Lupi fissa lappuntamento per dicembre, quando il Parlamento avrà varato la legge Finanziaria. Magari il 12, vigilia di Santa Lucia, quando Berlusconi sarà a Milano per incontrare tutti i consiglieri comunali e i simpatizzanti della Casa delle libertà. Una conferma della decisione ormai presa arriva anche da Ignazio La Russa. «Il ministro - assicura il dirigente di An - fa bene a non annunziare la propria decisione fintanto che cè in corso lesame della Finanziaria e lei deve svolgere un ruolo importante come ministro. Questo almeno fino al momento in cui non avrà più lobbligo di seguire il maxiemendamento e tutto ciò che la riguarda nel suo ruolo di governo». Premessa diplomatica per arrivare al dunque. «Giustamente, quindi, dice che non è decisa. Ma io credo che alla fine di questo percorso sceglierà la decisione che in cuor suo ha già preso. E, cioè, che sarà il sindaco di Milano». Nervi saldi anche a Palazzo Marino.
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