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Due giorni per scoprire il capoluogo siciliano

Il capoluogo siciliano è ricchissimo di luoghi da visitare e ammirare. Ecco alcuni suggerimenti per due giorni da trascorrere in una città ricca di storia, arte e cultura

Palermo, le mete imperdibili tra arte e storia
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“Chi ha visto una volta il cielo di Palermo non potrà mai più dimenticarlo” scriveva Goethe. Oscar Wilde definiva il capoluogo della Sicilia la città con il panorama più bello del mondo.

Che sia per l’arte o la storia, che sia per la gastronomia o le tradizioni, il territorio o quel miscuglio di culture che, provenienti anche da latitudini molto distanti tra loro, hanno lasciato la loro impronta, Palermo è una di quelle città da vedere almeno una volta nella vita.

Il capoluogo della regione è uno scrigno ricco di pepite, alcune famosissime, altre da scoprire. Ecco dunque alcune delle mete che per una visita di un paio di giorni non possono essere trascurate.

Il Palazzo reale o dei Normanni e la Cappella palatina

Simbolo dell’arte arabo-normanna, l’edificio venne costruito intorno al X secolo dagli emiri arabi e successivamente venne scelto dai re normanni come propria residenza. Concepito come una fortezza, l’odierno palazzo è costituito da una serie di strutture, frutto delle aggiunte eseguite tra il XVI e il XVII secolo, che hanno dato al complesso un aspetto unitario.

Dal 1946 il Palazzo dei Normanni è sede dell’Assemblea della Regione Sicilia e vi si riunisce il Parlamento Siciliano, il più antico d’Europa, essendo stato istituito da re Ruggero nel 1140.

All’interno della struttura si trova, tra le altre bellezze, la celebre Cappella Palatina. Quest’ultima, realizzata tra il 1130 ed il 1132, ai tempi del regno di Ruggero, come cappella del Palazzo Reale, nel 1132 fu elevata a parrocchia e intitolata a SS. Pietro e Paolo. La cappella è interamente coperta da una decorazione musiva in oro eseguita da maestranze bizantine. La cupola riporta la figura del Cristo pantocratore attorniato dagli angeli.

La chiesa di San Giovanni degli eremiti

Palermo, San Giovanni degli eremiti

Quella dedicato a San Giovanni degli Eremiti è uno dei più importanti edifici medievali della città e uno dei suoi monumenti-simbolo.

Costruita in epoca normanna, tra il 1130 e il 1148, venne radicalmente restaurata nel 1882. Il modulo costruttivo interno ricorre sia nella tradizione islamica sia in quella bizantina. Si tratta di una struttura cubica sormontata da una cupola che si ripete cinque volte.

Il chiostro annesso alla chiesa, risalente probabilmente al XIII secolo, è di forma rettangolare con archi a sesto acuto su colonnine binate.

La cattedrale

Dalla sua costruzione, avvenuta nel 1184 e dedicata a Maria Santissima Assunta, tutte le dominazioni che si sono succedute a Palermo hanno lasciato, in questo edificio, la loro impronta.

Suggestivo è il prospetto meridionale, posto su via Vittorio Emanuele: qui si trovano il portico del 1453, capolavoro del gotico fiorito catalaneggiante, e la balaustra in marmo realizzata da Vincenzo Gagini e successivamente ornata da statue di santi e sante siciliane.

Da segnalare, all’interno, le tombe reali, tra cui quella di Federico II, e la cappella con l’urna della patrona di Palermo, Santa Rosalia.

Il Castello della Zisa

Splendido. Questo è il significato del nome dell’edificio, che deriva dall’arabo al-Aziz. Il palazzo, iniziato durante il regno di Guglielmo I ed ultimato da Guglielmo II intorno al 1167, fu la residenza estiva preferita dai sovrani.

Esternamente si presenta come un blocco suddiviso in tre ordini orizzontali corrispondenti ai tre piani. Di notevole interesse è il particolare sistema di ventilazione, costituito da camini che consentivano il refrigerio estivo.

All’interno del castello è ospitato il Museo d’arte islamica, con reperti provenienti dall’area del Mediterraneo.

Le catacombe dei cappuccini

Nei sotterranei del convento dei padri Cappuccini, nell’omonima piazza, si snodano, dal 1599, le gallerie che formano un ampio cimitero di forma rettangolare. Dal 1601, dato il gran numero di richieste, il luogo venne ampliato e attualmente vi sono custodite circa 8.000 salme imbalsamate, suddivise per sesso, categoria sociale e professione.

La mummia più recente risale al 1920 ed è quella di Rosalia Lombardo, una bambina di due anni, posta all’interno di una bara di cristallo, divenuta simbolo delle Catacombe.

Le catacombe sono uno dei luoghi più impressionanti da visitare che mette in evidenza gli usi, i costumi e le tradizioni della società palermitana che visse dal XVII al XIX secolo.

I Quattro Canti

Quattro canti Palermo

Nel centro della Palermo antica si apre la famosissima piazza Vigliena, una piazza ottagonale conosciuta come i Quattro canti, posta all’incrocio tra via Maqueda e via Vittorio Emanuele.

Su di essa si affacciano le pareti convesse di quattro edifici barocchi, noti come cantoni, che anticamente dividevano Palermo in quattro zone: la Kalsa, La Loggia, il Capo e l’Albergheria. L’area viene chiamata anche Teatro del Sole, perché in ogni stagione, almeno uno dei quattro cantoni è lambito dalla luce solare; oppure “ottagono”, per la sua forma.

La fontana pretoria

Realizzata nel 1554 dallo scultore toscano Francesco Camilliani per ornare una villa fiorentina, fu poi acquistata dal Senato palermitano. In Sicilia ci arrivò a pezzi: a Palermo venne poi ricomposta in maniera diversa rispetto al disegno originario.

La fontana ha impianto ellittico con vasche concentriche, disposte su tre livelli, ornata di scale e statue. Alla nudità delle figure si deve il soprannome di “Piazza della Vergogne”.

I mercati storici di Palermo

Affascinante è fare due passi tra le bancarelle dei mercati storici palermitani, in un caleidoscopio di profumi, colori e suoni.

Ballarò rappresenta il mercato più antico e grande della città, si estende da piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory. Tra le sue coloratissime bancarelle si trovano primizie, prodotti delle zone limitrofe o extraeuropei.

Altri mercati sono quelli di Borgo Vecchio, nella zona settentrionale della città, a ridosso del Politeama, al cui interno sono posizionati anche esercizi commerciali e aziende artigianali tradizionali, e quello del Capo situato nell’antico quartiere del Seralcadio, luogo particolare per la vendita della carne.

Infine la Vucciria si estende lungo la via Argenteria sino alla piazza Garraffello, il più importante mercato di alimentari della vecchia Palermo.

Santa Maria dell’ammiraglio o chiesa della Martorana

Palermo, chiesa della martorana

La chiesa fu edificata nel 1143 da Giorgio di Antiochia, ammiraglio di re Ruggero II. Nel XV secolo fu concessa al vicino convento delle suore benedettine, fondato nel 1194 da Goffredo ed Eloisa Martorana da cui prende la denominazione.

L’edificio è formato dal santuario, che conserva la sua originaria struttura quadrata con cupola sorretta da quattro arconi acuti, tipico dello stile arabo-normanno, e dalle navate barocche, aggiunte alla fine del XVII secolo.

Di notevole interesse sono i mosaici bizantini.

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