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Bologna, ecco le 5 cose da inserire in un itinerario alla scoperta della città

Il capoluogo dell’Emilia Romagna vanta bellezze storiche, artistiche, culturali e anche prestigiosi primati

Bologna, 5 cosa da vedere assolutamente
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Bologna non ha bisogno di presentazioni. Prima o poi bisogna andarci. Storia, arte, cultura, enogastronomia: gli ingredienti per un giro indimenticabile nel capoluogo dell’Emilia Romagna ci sono tutti. E poi la città può vantare prestigiosi primati.

Ecco dunque 5 tappe da inserire in un itinerario per conoscere Bologna.

I portici

I portici di Bologna

Una visita di Bologna non può prescindere dai suoi portici, dichiarati patrimonio mondiale dell'Umanità dall’Unesco.

Lunghi quasi 62 km, di cui 40 km solo nel centro storico, i portici sono un luogo di incontro, dove passeggiare, commerciare ed assaporare il profumo e il gusto delle prelibatezze locali.

Ogni tratto inoltre è diverso dall’altro. C’è il portico moderno del “Treno del Barca” progettato da Giuseppe Vaccaro nel secondo dopoguerra. Ci sono i portici medievali, come quelli di via Santa Caterina, e gli esempi tardo -medievali e rinascimentali che si possono ammirare tra la basilica di Santo Stefano e il palazzo della Mercanzia, che rispecchiano la ricchezza delle famiglie senatorie. Ci sono i portici eleganti di via Farini e c’è il portico di casa Isolani, considerato uno dei più antichi portici medievali d’Europa.

Dal Santuario di San Luca poi si può arrivare in centro camminando al coperto per 3.800 metri, sotto 666 campate: è questo il portico più lungo del mondo.

Piazza Maggiore

Piazza Maggiore, Bologna

Chi visita Bologna deve andare in Piazza Maggiore. Sull’area si affacciano, tra gli altri, il Palazzo D'Accursio, sede del Comune in cui sono ospitate le Collezioni comunali d'arte, e la Basilica di San Petronio, che custodisce al suo interno la meridiana più grande del mondo.

Sotto il voltone del Podestà, di fronte a San Petronio, invece, ci si può divertire: se si sussurra qualcosa contro uno dei quattro angoli della volta, il suono sarà udito da chi si trova nell’angolo opposto.

Per gli amanti delle viste panoramiche la Torre dell'Orologio offre un affaccio unico sulla piazza. Da vedere anche la Fontana del Nettuno.

Le torri di Bologna

Le torri di Bologna

Altro simbolo della città, detta non a caso “la turrita”, sono le torri degli Asinelli e Garisenda. Le due costruzioni medievali sorgono nel cuore della città, nel punto di ingresso dell’antica via Emilia. Il loro scopo era militare e con la loro imponenza rappresentavano il prestigio delle famiglie che le fecero edificare.

La Torre degli Asinelli è visitabile su prenotazione: costruita tra il 1109 e il 1119 dalla famiglia omonima, è composta al suo interno da 498 gradini. Dall’alto dei suoi 97,20 metri la vista è notevole.

La Torre Garisenda, famosa per la sua pendenza, è invece di minore altezza, pari a 47 metri.

La cittadella universitaria

L'Archiginnasio di Bologna

Conosciuta come Bologna "la dotta", per la sua lunga tradizione accademica, la città vanta un primato illustre: qui infatti è stata fondata, nel 1088, la prima università del mondo occidentale, l’Alma Mater Studiorum.

Palazzo Poggi è una meta interessante. Al suo interno è una vera cittadella universitaria ricca di antiche collezioni scientifiche e stanze accademiche. Dalla cima poi si vede tutta la città.

Da non perdere anche il Palazzo dell’Archiginnasio, antica sede dell’ateneo dove si trova il seicentesco Teatro anatomico.

La finestrella sul canale delle Moline

Bologna, la finestrella sul canale

Si può avere l’impressione di essere a Venezia mentre si è a Bologna? La risposta è si. Passando sotto Porta Govese o Torresotto dei Piella si giunge alla finestrella sul canale delle Moline e al ponte sul canale.

Quest'angolo di città è noto come "la piccola Venezia". Affacciandosi fra i palazzi, si può vedere infatti scorrere uno dei pochi tratti d'acqua non ricoperto.

Il canale delle Moline, prosecuzione del canale di Reno, scorre stretto tra gli edifici e dà l’idea di essere nella città lagunare.

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