Viaggiare in Liguria: i limiti dei «nostri» treni

Viaggiare in Liguria: i limiti dei «nostri» treni

Ormai da anni si auspica una integrazione intelligente ed efficace nelle varie forme di trasporto passeggeri e merci. Il traffico mercantile è in continuo aumento, specialmente sulle grandi distanze e quello passeggeri è condizionato dalla tratta e dal tempo necessario per percorrerla. In Italia siamo alla saturazione sulla rete autostradale, come ad esempio quelle attorno a Genova, Milano, Venezia, Roma e l’autostrada del Sole. In una situazione del genere il comportamento di Trenitalia è inspiegabile: il traffico merci è ai minimi europei e per quello passeggeri si dedicano quasi esclusivamente all’Alta velocità. I tagli e le soppressioni sono stati massicci su tutto il territorio nazionale, compresa la Liguria. Ecco alcuni esempi:
1. Non esiste più la comunicazione notturna diretta da Nizza/Ventimiglia per Roma/Napoli e viceversa seppur gradita e frequentata;
2: Totale mancanza di coincidenze dalla Riviera di Ponente nella stazione di Genova P.P. per Roma; infatti gli orari di arrivo degli I.C. da Ventimiglia sono 7.02; 11.06; 13.06; 17.06; 19.06 mentre le partenze per Roma sono alle ore 6.52; 10.52; 12.52; 16.52; 18.52 identica è la situazione nella tratta inversa. Un normale utente si chiede se se ne rendono conto o se lo fanno per incrementare l’uso dell’automobile;
3. Gli I.C. non proseguono più nel tratto francese e quindi bisogna cambiare per forza a Ventimiglia: appena 15/20 anni fa si poteva andare direttamente a Marsiglia e Avignone e con il solo cambio in questa città francese si poteva giungere in serata a Bercellona;
4. Dalla estrema Riviera di Ponente (Imperia, Sanremo, Ventimiglia) vi è un solo treno interregionale per Milano, ma di prima mattina all’andata e in tarda serata al ritorno e quindi non utilizzabili dagli anziani diretti in Riviera;
5. Non sta meglio il Levante: l’E.C. «5 Terre» che univa la Germania meridionale e la Svizzera con la Riviera di Levante è stato soppresso ed inoltre sulla tratta Torino/Roma è rimasto in esercizio nell’arco della giornata un solo I.C. nelle due direzioni;
6. Sono stati soppressi tutti gli E.C. sulla linea del Brennero ad esclusione di un collegamento notturno; per questo motivo le ferrovie austriache e tedesche hanno messo in servizio un treno Milano/Monaco di Baviera che però non compare nell’orario italiano e gli addetti agli Uffici informazioni hanno l’ordine di non fornire informazioni: questi sono i vantaggi della globalizzazione. Il treno in questione parte ed arriva a Milano P. Garibaldi e il biglietto si fa a bordo senza alcun supplemento, non potendolo fare in altra sede;
7. I treni con auto al seguito hanno i vagoni bisarca a due piani, ma non vi possono accedere veicoli con altezza superiore a m. 1.56: risultato quasi nessuna auto può essere trasportata;
Infine da amante dei treni e cultore di tutto ciò che è ferroviario propongo all’ing.

Moretti, Direttore Generale di Trenitalia, di viaggiare non solo sulla Freccia Rossa o treni simili, ma prendere un locale sulla tratta Genova/Acqui per rendersi conto dei tempi di percorrenza (fino ad 1 ora e 22 minuti per 45 Km) e dell’incredibile sporcizia e indecenza del vecchio materiale in esercizio, unitamente all’incongruenza che il biglietto Genova/Ovada di Km 46 costa 3.30 mentre quello Genova/Molare di Km. 48 costa 3.15!

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