Viaggio tra autovelox «buoni» e tutor spietati

Viaggio tra autovelox «buoni» e tutor spietati

(...) da quando le autostrade liguri sono di fatto sotto costante controllo elettronico. Costante sì, ma solo in apparenza. E via col primo «segreto» svelato.
Il sistema tutor
Ha fatto il suo esordio a Natale del 2005 e la A26, la Santhià-Voltri, proprio nel suo pezzo finale da Ovada a Genova, è stata scelta come «cavia» a livello italiano. Il sistema tutor funziona così: all’inizio del tratto controllato c’è una serie di telecamere, una fissa su ognuna delle tre corsie della carreggiata in discesa, che rileva tutte le targhe delle auto che passano. Davvero tutte perché gli «scatti» hanno una velocità di un millesimo di secondo. Ma la telecamera iniziale «spedisce» la targa e l’ora precisissima del passaggio alla telecamera finale, posta qualche chilometro più a valle e in grado di conoscere quanto tempo minimo deve impiegare un’auto per non superare i limiti di velocità se c’è il limite dei 100 - e c’è - dieci chilometri non possono essere percorsi in meno di 6 minuti, con una tolleranza del 5 per cento. Se la stessa targa viene rilevata dalla seconda telecamera prima dei sei minuti (pù qualche secondo) scatta il rilevamento e l’infrazione viene segnalata al centro elettronico di Roma, che poi lo gira, per la multa vera e propria alla Polizia Stradale del posto.
Primo particolare: la Stradale locale non può intervenire per tarare i limiti dell’apparecchio e non può neppure tollerare qualche lieve infrazione una volta che riceve la segnalazione. Ma anche se si dice che il sistema tutor è in funzione 24 ore su 24, gli automobilisti sappiano che generalmente funziona solo per alcune ore. E viene acceso, sempre da Roma, solo nelle ore a maggior rischio incidente. Altro avvertimento per gli automobilisti. Chi non vuole proprio staccare il piede dall’acceleratore, a volte per «fregare» il tutor si ferma in un autogrill o in una piazzola di sosta. Il trucco non sempre funziona, perché tra la prima e l’ultima telecamera operano anche punti di rilevamento «puntuali» che possono rilevare, come un qualsiasi autovelox, la velocità istantanea. Il sistema tutor, in Liguria, è operativo anche sull’altra autostrada delle vacanze, sul tratto finale della A7 Milano-Genova I consigli sono gli stessi.
Autovelox
In Liguria ci sono circa 20 apparecchi in dotazione alle varie sezioni della Polizia Stradale. Il funzionamento è ormai noto a tutti. Quello che molti forse non sanno che in Liguria ci sono tanti box fissi, gabbiotti in cemento armato, piazzati in punti ormai noti su tutti i siti. La Polizia Stradale ha ormai quasi del tutto abbandonato l’uso di queste postazioni. E preferisce affidarsi agli autovlex mobili. A volte vengono piazzati in prossimità di svincoli o aree di servizio, dove i limiti di velocità sono ridotti anche a 80 chilometri l’ora. Limiti che rischiano anche di essere troppo bassi. In Liguria la Polizia è generalmente applica con senso logico la norma e tara gli autovelox sulla base di velocità davvero pericolose. A volte anche 30-40 chilometri oltre il reale limite, se necessario. Una tolleranza di cui non si può però abusare.
Autovelox blu
Capita di imbattersi a volte, specie in prossimità dei cantieri di lavoro, in parallelepipedi di colore azzurro-polizia con la scritta ben evidente «autovelox». Sono preannunciati da cartelli mobili e possono persino essere semplici dissuasori, nel senso che la macchina fotografica non è sempre carica. Ma anche qui, meglio non rischiare.
Telelaser
È un autovelox sui generis, che rileva il tracciato di un’auto in arrivo e, all’occorrenza, registra i dati. Ma contrariamente a quanto fa la Polizia municipale, se la Stradale usa questo apparecchio, ferma gli automobilisti da multare. Perché l’esigenza non è quella di fare cassa, ma di puntare soprattutto alla prevenzione.
Sistema Provida
È il più «pericoloso» per gli indisciplinati. Si tratta di un sistema avanzato, una telecamera montata su auto «in borghese». Auto di grossa cilindrata ma assolutamente irriconoscibili. Quando nota un automobilista spericolato, la pattuglia lo segue e l’apparecchio registra tutte le infrazioni commesse. La telecamera è dotata di un eccezionale zoom che permette alla pattuglia di seguire l’auto anche da molto lontano.
La Stradale, che ha sempre l’obbligo di segnalare i rilevamenti della velocità, in Liguria va fiera di alcuni dati. Più che record di multe, mette all’occhiello il «tracollo» degli incidenti gravi.

E anche il fatto che dove è installato il sistema tutor, le velocità massime registrate sono scese dai precedenti 225 chilometri l’ora a poco sotto i 200. E le velocità medie di chi commette infrazioni, dai precedenti 165 agli attuali 140-145. Se gli automobilisti non esagerano, la Stradale fa lo stesso.

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