Viaggio in bianco e nero nella «Torah» ebraica

L’obiettivo parte da una mano di uno scriba che trascrive l’antico sacro testo

Fino al 17 giugno il Museo della Permanente ospita la mostra fotografica «Torah Immagini» di Manfredi Bagnai Focacci.
L’obiettivo di Bagnai parte dalla mano di uno Scriba che, con un gesto senza tempo, trascrive la Torah, il fulcro dell’Ebraismo antico e moderno, per dare una lettura efficace ed innovativa dell’identità religiosa e del complesso culturale ebraico. Attraverso il percorso delle immagini, potenti ed evocative, vengono illustrate le componenti materiche, la millenaria prassi di scrittura, il suo uso all’interno di una Sinagoga piemontese, il rapporto intimo tra l’uomo ebreo e la sua cultura.
Il Museo della Permanente di Milano propone un’esposizione che possa diventare utile strumento di lettura di una religione molte volte fraintesa. L’allestimento, curato dall’architetto Stefano Sanfilippo, permette al visitatore di entrare in contatto con le silenziose atmosfere delle sinagoghe e con gli antichi testi sacri della Torah, un viaggio in bianco e nero attraverso duemila anni di storia ebraica.
L’opera di Manfredi Bagnai è stata anche raccolta in un libro, sigillato dalla supervisione di Amedeo Spagnoletto, scriba e massimo esperto della materia, e prefatto dal Rabbino Emerito Elio Toaff.

«Le immagini di Bagnai - scrive Toaff - ci conducono in un percorso straordinario che inizia nello scrittorio del safer per approdare all’interno di quei meravigliosi edifici di preghiera delle comunità ebraiche piemontesi, scrigni del legame secolare con le tradizioni dei padri».

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