Una strada, la scuola, il campo sportivo e la piazza. Capriata dOrba è tutta qui, uno spicchio di Basso Piemonte; duemila anime, forse meno, che portano avanti leconomia di un paese, con i suoi problemi, i suoi avvenimenti, i suoi pettegolezzi. Capriata dOrba è uno spicchio di paradiso, perchè tutti si conoscono, perchè i ritmi di vita vengono scanditi dal campanile della chiesa, perchè quando cè tutto e non si desidera altro, un momento al rallentatore è quanto di meglio si possa desiderare.
Ne sono più convinta oggi di allora, di quando passavo lestate con i nonni. Via Brizzolesi, lo stradone che porta dal supermarket e che attraversa i viali della scuola direzione San Cristoforo. Ne sono più convinta oggi che vivo invece in un paradiso fatto di mare e sole, ma in cui laspra natura della Liguria prende il sopravvento. Lo stradone, il campo verde, il circo che ad agosto attraversava la pianura del Basso Piemonte per animare le serate dei bambini e dei ragazzi che scandivano il tempo con le occasioni di festa, le passeggiate per il paese, i salti al bar, il vero centro del paese. Un jukebox e il resto era solo contorno. Ne sono convinti anche i genovesi che vogliono cambiare vita, che sbarcano nella vallate di Ovada, Gavi e Novi alla ricerca del silenzio e della tranquillità.
Qualcosa è cambiato in questi anni. Non basta, forse, il trascorrere calmo delle giornate scandite dal ritmo del rintocco del mezzogiorno e del tramonto. I genovesi cercano qualcosa in più: prezzi un po più modici dopo il boom del capoluogo ligure, un angolo di giardino o un terreno su cui costruire una piscina. Perchè quelli che vengono dalla città vogliono sempre qualcosa in più, mentre chi vive da sempre a Capriata chiude nel box trattore e Ferrari.
E allora lagglomerato di case, il supermercato, la stazione dei Carabinieri diventa il centro del mondo. E con il trascorrere degli anni leconomia ha cominciato a girare intorno ad una vita fatta di terra, di vigne, di alternarsi delle stagioni che determinano landamento del raccolto.
Qualcosa nel frattempo è cambiato, appunto: cè la «Saiwa», che offre lavoro agli abitanti delle valli del Basso Piemonte, ci sono le fabbriche che hanno iniziato la loro espansione, perchè qua cè spazio, mano dopera e leconomia gira.
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