Cronache

Il viaggio in Cina finisce alla Corte dei Conti

Il capogruppo di An: «Siamo tornati al turismo politico della tanto vituperata Prima Repubblica»

Il viaggio in Cina finisce alla Corte dei Conti

(...)giunta e chiede l’intervento della Corte dei Conti. Si ignorino pure le proteste dei consiglieri regionali di Forza Italia Matteo Rosso e Luigi Morgillo che denunciano l’assurdità di certe spese fatte con i soldi pubblici. Ma quello che diventa più difficile da disinnescare è l’attacco che arriva dall’Associazione ligure dei Giornalisti, il sindacato di categoria, che proprio non gradisce l’invito rivolto ad alcuni colleghi (rigorosamente ben selezionati) a partecipare alla spedizione per relazionare al rientro sull’esito della missione. Invito che, naturalmente, prevede la copertura di ogni spesa di viaggio, vitto e alloggio, gentilmente offerte dal Teatro Carlo Felice, quello che fino a pochi mesi fa batteva cassa al governo per scongiurare il fallimento. Naturalmente la colpa era dei tagli al mondo dello spettacolo decisi dal precedente esecutivo, mentre ormai, prima ancora della Finanziaria, le casse dell’Opera di Genova sono talmente piene da permettere addirittura la copertura delle spese altrui.
L’obiettivo dei consiglieri di opposizione, invece, è principalmente la giunta Burlando, che da un lato ha annunciato di non voler pagare la trasferta ai giornalisti per non essere accusata di sperperi, dall’altro ha ha messo a bilancio 50mila euro per portare in Cina 8 persone, tra assessori e funzionari. «Ho sempre saputo che le orchestre e gli artisti vanno in giro per il mondo facendosi pagare fior di quattrini - attacca il capogruppo azzurro in Regione, Luigi Morgillo, riservando la prima stoccata ancora al Carlo Felice -. Oggi scopro che la celebre orchestra del Carlo Felice si reca in Cina e non solo non si fa pagare, ma offre per tutti. Siccome sono soldi pubblici, resto in attesa della reazione indignata dei Marco Travaglio di turno, dei girotondini e dei moralisti della sinistra che naturalmente non arriverà». Poi l’affondo politico. «I rappresentanti delle nostre istituzioni su porto e turismo potranno solo vendere fumo - incalza Morgillo -. Quale sistema turistico andrà a promuovere l’assessore Bozzano, virsto che non è ancora riuscita a interpretare le attese degli operatori turistici liguri con la nuova legge del turismo? E qale sistema dei porti liguri andranno a rappresentare, visto che per ora ogni porto fa da sè?». Per non parlare del Terzo Valico affossato proprio da accordi Prodi-Di Pitero-Burlando.
Gianni Plinio, capogruppo di An ed ex assessore regionale al turismo, parla anche sulla base dell’esperienza. Ma prima fa un richiamo ai «maestri» della sinistra. «Da quando si è insediato il presidente Burlando è stato rilanciato alla grande il “turismo politico” capace della massima spesa e di nessuna resa, già tanto in auge nella vituperata Prima Repubblica - ricorda Plinio -. Sto prendendo nota di ogni viaggio organizzato da questa amministrazione regionale e lo confronto con quanto fatto dal sottoscritto e dai colleghi nel corso del precedente mandato. Mi rendo sempre più conto come non si badi certo a spese, mentre noi riducevamo all’essenziale ogni trasferta. E questo avviene naturalmente proprio quando la giunta chiama i liguri a un grande sacrificio fatto di tagli di posti letto e stangate fiscali, per ripianare un bilancio in deficit». Plinio annuncia un esposto alla Corte dei Conti e un’interpellanza per vederci chiaro: «Dalla giunta voglio il dettaglio di ogni spesa e giustificazioni sulla partecipazione di ogni singola persona. E spero che la magistratura contabile chiami qualcuno a risarcire le spese ingiustificate prelevate da una voce di bilancio che ancora devo individuare».
Chi l’interpellanza al presidente del consiglio regionale l’ha già presentata è Matteo Rosso. Il consigliere di Forza Italia insiste sulle due verità dei bilanci pubblici. «È gravissimo che, in un momento in cui si tagliano i posti letto e i servizi sociali ai cittadini genovesi adducendo come motivazione la mancanza di fondi, la Regione e il Comune di Genova spendano una cifra enorme per portare uno sconsiderato numero di persone in Cina - è l’esordio di Rosso -.

È anche inaccettabile che il Carlo Felice sponsorizzi il sindaco Pericu, quando non ha i soldi per pagare i suoi dipendenti che, da mesi, vivono con il terrore di ritrovarsdi in mezza a una strada».

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