Roma

Viaggio nell’Europa settecentesca (Bach incluso)

Viaggio nell’Europa settecentesca (Bach incluso)

«Chiunque abbia avuto la fortuna di sentire il primo preludio del Clavicembalo ben temperato di Bach eseguito sul clavicordo o sul clavicembalo, non esiterà a riconoscere che non vi è paragone fra la misteriosa magica sonorità di quegli strumenti e quella infinitamente più cruda del nostro pianoforte. È pure innegabile che Scarlatti o Bach o Frescobaldi eseguiti sul clavicembalo acquistino una grandiosità, una magnificenza barocca che vanamente si cercherebbero su uno Steinway». Così scriveva Alfredo Casella nel 1941, quando il «barocco» e la relativa «prassi esecutiva filologica» non erano ancora di moda. Ma questo stesso testo lo potrebbe sottoscrivere, al culmine della carriera, anche Gustav Leonhardt , il grande clavicembalista-direttore, invitato a Viterbo a concludere il «Festival barocco» questa sera nel salone del Palazzo dei Papi. Leonhardt, fra i musicisti cosiddetti filologi, è rimasto sempre fedele a se stesso, non ha mai cambiato idea, mai percorso scorciatoie che avrebbero potuto solleticare l’orecchio e la curiorità, apprezzato per la profondità di intenti, e per la sua totale coerenza con l’estetica settecentesca. C’è chi ha usato il termine «ascetismo» per indicare la sua particolare modalità di approccio alla musica barocca, della quale molti suoi colleghi, al contrario, hanno messo in evidenza monumentalità, teatralità, drammatizzazione, magniloquenza. Leonhardt, è vero, incarna, la figura dell’interprete asceta, lontano da qualunque forma di edonismo musicale, attento piuttosto a far risaltare la trama sottile ma preziosa delle tessiture contrappuntistiche. Interprete ideale della letteratura clavicembalistica barocca, in un celebre film degli anni Sessanta, Cronaca di Anna Magdalena Bach, fu invitato dal regista Jean-Marie Straub, non solo a curare la parte musicale ma anche a vestire i panni di Bach, come attore. Nel concerto di Viterbo, Leonhardt ha scelto di farci compiere un viaggio fra le nazioni europee: Johann Pachelbel, Johann Kaspar Kerll, Georg Boehm; Jean-Henri d’Anglebert e Henry Purcell. E naturalmente Bach.


Info: 0761.342987

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