Diego Vigne
«Una società di calcio è patrimonio sociale, culturale ed affettivo della comunità cui appartiene e dei propri tifosi, non semplice impresa economica di coloro che ne sono temporaneamente proprietari». C'è questa frase all'inizio del «Manifesto» redatto dai gruppi Ultras d'Italia dopo la nascita del Movimento Ultras, gruppo di lavoro nato dopo la manifestazione di Brescia di varie tifoserie italiane nell'aprile 2002. Per Movimento Ultras si intende una rete informale che unisce sotto un'unica sigla numerose tifoserie, tra loro spesso storicamente rivali, per portare avanti cause e battaglie comuni. All'interno di questa «organizzazione» si muovono anche gli Ultras della Sampdoria, i quali da un paio di anni a questa parte propongono diverse iniziative per far conoscere a tutti le problematiche che affliggono il nostro calcio. La protesta, partita un po' in sordina, sta andando avanti speditamente e sta cercando di coinvolgere tutto il pubblico: ultima, in ordine di tempo, è stata l'iniziativa del 29 ottobre, quando gli Ultras hanno invitato la tifoseria blucerchiata a rimanere fuori dallo stadio per un tempo, durante la partita Sampdoria-Inter.
In prima battuta bisogna però precisare che gli Ultras della Samp non nascono in questi anni, ma nel 1969; da notare soprattutto che, in quanto categoria Ultras, sono stati addirittura i primi in Italia: ancora oggi, infatti,molte canzoni che si sentono negli stadi italiani, prendono spunto da quelle proposte ogni domenica in Gradinata Sud. Questa componente del tifo sampdoriano dopo un periodo di oscuramento voluto, intorno alla fine degli anni Novanta, è tornata con grande entusiasmo allo stadio, occupando la parte superiore della curva; da qui è ripartita la loro attività a favore della squadra ed è iniziata la loro protesta verso il calcio moderno. Una delle iniziative più innovative è stata quella di dare gratuitamente ad ogni tifoso della curva prima della partita, una «fanzine», ossia un giornalino con tutte le informazione necessarie per capire proposte,trasferte, coreografie.
Oltre all'iniziativa durante la partita con l'Inter, nel corso degli ultimi tre anni ce ne sono state altre assai significative: una coreografia a tema durante la partita Sampdoria-Lecce due stagioni fa, un corteo dimostrativo prima della partita Sampdoria-Siena nel campionato scorso, due scioperi del tifo di 5 e 15 minuti durante le partite Sampdoria-Siena della stagione 2002/2003 e Sampdoria-Lazio del 2003/2004; questo a dimostrazione di come la protesta pacifica ma energica sia vista come l'ariete per aprire la fortezza del palazzo del calcio. Ad oggi probabilmente qualcosa si sta muovendo: a testimonianza di ciò resta l'incontro del 14 novembre scorso a Milano, dove erano presenti i capi delle varie tifoserie e alcuni esponenti del mondo politico, sintomo di un' apertura degli organi di competenza.
Ma tifo per gli Ultras significa anche beneficenza, come dimostra il progetto «Ultras per Ranong»: si tratta di una raccolta fondi fatta per le vittime dello tsunami che ha colpito alcune zone dell'Asia nel 2004: Ranong è una cittadina situata in Thailandia, fortemente colpita da questa catastrofe; qui grazie all'aiuto di un «corrispondente» blucerchiato si è riusciti a riorganizzare un po' la situazione grazie anche al buon cuore di tutti i tifosi sampdoriani.
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