Viaggio nelle viscere del Ponte Monumentale

Persone che si calano a sera inoltrata in un tombino, camminano a gattoni in un cunicolo alto poco più di un metro, scendono all'interno di un pozzo e poi scoprono un insieme di archi e gallerie perfettamente agibili e conservati in ottime condizioni. Non è un nuovo episodio della saga di Indiana Jones ma un'avventura alla portata di tutti in pieno centro a Genova: si tratta di una visita speleologica, autorizzata dalle istituzioni, che fa scoprire l'interno di una delle costruzioni più imponenti del capoluogo ligure, il ponte Monumentale. Forse in pochi sanno che la struttura che domina via XX Settembre è incava e che è possibile scoprire l'insieme dei suoi cunicoli sotterranei con una visita organizzata dal Centro Ricerche Ipogee di Genova, associazione riconosciuta dalla Società Speleologica Italiana: gli esperti del Crig, i primi a riscoprire questa via d'accesso nel 1987, organizzano da qualche anno escursioni nella cavità artificiale all'interno della struttura progettata da Cesare Gamba nella fine del Diciannovesimo secolo. Scendendo per circa diciotto metri, si scopre la struttura aerea interna del ponte: le volte, costruite in mattoni e lastre di ardesia per impedire l'infiltrazione d'acqua attraverso i muri e per incanalarla verso le vasche di decantazione; le stalattiti calcaree, anche dette capelli d'angelo, che si sono formate con il passare dei decenni e che forniscono un'immagine suggestiva del soffitto su tutta la lunghezza del ponte; i segni dei tagli delle mura del Barbarossa, ovvero il punto esatto in cui è stata abbattuta parte della muraglia per fare spazio alla costruzione del ponte. In circa un'ora e mezza si percorre il viadotto per tutta la sua lunghezza e larghezza: il silenzio tombale del luogo viene interrotto solo dagli aneddoti e dalle spiegazioni tecniche della guida.
Questa escursione è attualmente l'unica praticabile in gruppo e con la guida del Crig, nonostante Genova offra numerosi itinerari sotterranei, alcuni dei quali facilmente accessibili a tutti perché non richiedono particolari abilità fisiche o attrezzare specifiche. È questo il caso del rifugio anti aereo che risale alla seconda guerra mondiale all'interno della galleria in via Brigata Liguria, proprio a fianco della scalinata che porta al liceo D'Oria. Lì si trovano concrezioni tipiche degli ambienti ipogei giovani: canule, le prime espressioni delle stalattiti, e pisoliti, anche detti perle di grotta, creati dal continuo stillicidio che mettendo in rotazione piccoli granelli di sabbia si solidificano in modo concentrico e a più strati. «La galleria ha potenzialità a livello strutturale adatte a un pubblico che va dai 5 agli 80 anni - spiega il presidente del Crig, Antonio Cosentino: non si ha bisogno di stivali o attrezzatura tecnica, richiederebbe un investimento di pochi migliaia di euro e consentirebbe a molti la visita così da avvicinarli alla speleologia attraverso la parte scientifica». È evidente un mancato interesse da parte delle istituzioni nei confronti della speleologia, tanto come scienza quanto come possibile fonte di micro turismo. Cosentino non nasconde la voglia di far conoscere i microclimi e gli ambienti ipogei, di creare un indotto turistico che verta su questa realtà pur senza danneggiarla: un obiettivo difficile da concretizzare dal momento che in Italia manca un riconoscimento ufficiale della figura dello speleologo da parte delle istituzioni. Oggi in decine di città italiane, e Genova non sembra essere un’eccezione, gli enti locali si affidano alle capacità tecniche e ai rilievi degli speleologi, che però sono spesso considerati collaboratori di «serie B». Comuni e sindaci richiedono e utilizzano rilievi e resoconti di esplorazioni per scopi di vario genere, ma sono purtroppo pochi i casi in cui la professionalità degli esploratori sotterranei viene riconosciuta.


La valorizzazione di un patrimonio scientifico e culturale fatto di grotte naturali o di strutture scavate dall’uomo nel sottosuolo e la sua divulgazione sarebbe certamente più efficace se assecondata a livello istituzionale.

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