Viaggio tra la vita e la morte in mezzo agli astri (con poteri magici)

Esoterismo, iniziazione e avventure tenebrose nel libro sperimentale di Franco Pezzini

Viaggio tra la vita e la morte in mezzo agli astri (con poteri magici)
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"L' ometto restava incapace di reagire, mentre la cosa avanzava dondolando a mo' di enorme ragnatela semovente. Alta come un elefante da circo, ma molto più estesa nel pigro ondeggiare dei tentacoli: e benché l'intrico di appendici tendesse a velarla, Ariadne intravide nel folto una specie di crisalide".

Questo non è il sogno della protagonista di Morte Astrale di Franco Pezzini, ma l'incontro a cavallo dei mondi che si trova a vivere sin dalle prime pagine. Incontro, scontro con un mondo Altro a cui viene iniziata dall'altro protagonista del romanzo, Finisterre, che saprà condurla a nuovi gradi di conoscenza e consapevolezza.

Le pagine si susseguono in un vorticoso e mai calmo mare di avvenimenti, ammonimenti, memento alchemici ed esoterici in una Londra vittoriana (tanto cara peraltro al nostro scrittore) che nel suo ventre nutre oscurità ancestrali, magie antiche e rituali dimenticati, mentre si fa bella di una modernità in fieri e che sa ben celare il sangue nero della metropoli.

Occultismo, personaggi storici che hanno lasciato il loro marchio nel mondo, la fanno da padrone in una storia che riesce a costituire una sorta di Golem che in sé ha la cinematografia Hammer intrisa della modernità dei Fratelli Wachowski e del loro capolavoro cyber, il celeberrimo Matrix un essere, questo romanzo, che ha due anime, una nel tempo in cui vive e l'altra fuori tempo, nel passato lontano ma vicino per tensioni, strutture e visioni arcane.

Morte astrale ha il gusto del viaggio iniziatico, tanto per Ariadne, che rappresenta se vogliamo un femminino sacro, la coppa che riceve e poi riversa, quanto per il lettore stesso che come Hansel e Gretel, segue tracce, raccoglie briciole sparse per la narrazione che lo riconducono a un affresco affascinante e misterioso che può essere analizzato nel suo misterico insieme oppure entrando in particolari storici che sono porti sicuri per menti affamate.

In queste 400 e rotte pagine, c'è il sublime del Sottile, l'odore di antiche invocazioni che sanno schermare e attrarre, distruggere e costruire; c'è sicuramente la Tradizione che viene convogliata da varie entità in un mondo che sempre di più vuole dimenticarsene in nome della tecnologia, del moderno che deve avanzare schiacciando.

L'orizzonte fantastico della storia, che tra colori noir, sapori da Lega degli Uomini Straordinari, altre suggestioni, non lascia sicuramente scampo a chi vuole avventurarsi tra le sue luci e le sue ombre, conducendolo in mondi dimenticati, in attimi di respiro interrotti da luci ataviche e reminiscenze occulte che da sempre ci appartengono, lasciando un sigillo all'interno del nostro Io, pronto ad aprire varchi inimmaginabili.

Ariadne, con la sua avventura (e mai termine è stato più appropriato) sarà una delle chiavi che spalancheranno i cancelli di quel ciglio sulla tenebra che ha bisogno comunque di

luce per vivere e che si chiama umanità. Tra Il Mattino dei Maghi e Il Mago, con una spinta Steam Punk non dichiarata e voluta, Morte astrale è un viaggio avventuroso e cinematografico, irresistibile fino all'ultima pagina.

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