Ferruccio Gattuso
Il ritorno sul luogo del «delitto» avviene dopo l'ennesima, fortunata e sudata stagione. Alcatraz: lunedì Le Vibrazioni si esibiscono in un live (ore 21.30, ingresso 15 euro più prevendita, per informazioni tel. 02-53006501) che vuole essere una festa di fine tournée e un amarcord per quello «storico» concerto trasferito in dvd qualche tempo fa, sempre nella discoteca rock di via Valtellina. Fine tournée, quindi, e a questo punto siamo a tre: sono tre anni infatti che Le Vibrazioni cavalcano lo Stivale come surfisti provetti sull'onda del loro rock genuino, nostalgico e, diciamola tutta, astutamente vintage. Non si tratta di eufemismi: in questo triennio, Sarcina & co. si sono esibiti in duecentotrenta concerti, hanno realizzato due album (Le Vibrazioni I e II, in omaggio ai titoli numerico-romani utilizzati dai loro idoli, i Led Zeppelin) e hanno visto se stessi catapultati in una parabola vorticosa e ascendente che ha portato molte gioie e qualche acciacco. Le gioie sono chiare e nitide davanti a tutti: Le Vibrazioni sono una delle band italiane più amate dai giovanissimi, brani da loro scritti come Dedicato a Te e Angelica fanno parte di un bagaglio generazionale e, partiti dai locali milanesi e lombardi, si sono resi protagonisti in eventi come l'Mtv Day (2 presenze), i live del 1° maggio (altre due presenze), l Heineken Jammin Festival, il Cornetto Free Music Festival in Piazza Duomo e, buon ultimo, il Live 8: in una crescita esponenziale di visibilità e di pubblico. Quanto agli acciacchi, si dovrebbe piuttosto parlare di una certa stanchezza e di un bisogno di tornare, almeno per un po', stanziali. Come spiegano Sarcina & Co., comodamente rilassati nella loro sala prove degli studi Jungle Sound di Milano, dove stanno per realizzare gli ultimi ritocchi al concerto di lunedì sera, insieme a una delle guest star della serata («le altre non ve le diciamo» ma in sala dovrebbero esserci gli «Elii» di Elio e le storie tese), il rapper Frankie Hi Nrg. «Torniamo a Milano dopo una lunga stagione da vagabondi - spiega il cantante Francesco Sarcina - e la sensazione è strana. In questi anni Milano è cambiata, ci sono meno locali dove poter fare musica dal vivo, le occasioni per le giovani band sono diminuite. Noi siamo tutti milanesi, eppure abbiamo sempre ritenuto questa città come qualcosa di scontato, di dovuto. Infatti non abbiamo mai pensato a pescarci ispirazioni per le nostre canzoni. Oggi capiamo perché Milano ha ispirato tanti artisti, che magari ci arrivavano da altrove». Sotto la Madonnina, Le Vibrazioni ricaricheranno le pile, ma non solo: gli strumenti di lavoro - chitarre, basso e batteria - sono a portata di mano, c'è un disco nuovo da registrare, il cui titolo è ancora un quesito (sarà «III»?) ma le cui certezze stanno nei propositi del quartetto: «Abbiamo un repertorio di canzoni inedite ricchissimo - continua Sarcina - ma vorremmo comunque scegliere brani di recente scrittura o addirittura scriverne di nuovi durante le prove in studio. La cosa importante è che ora possiamo permetterci di scegliere i tempi.
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