«A parità di condizioni rispetto alle precedenti comunali, non cè motivo di immaginare posizioni politiche meno importanti». Dichiarazione di Ignazio La Russa solo apparentemente criptica: infatti, tradotta in soldoni, significa che se Alleanza nazionale resterà il secondo partito della Casa delle libertà, anche dopo il 28 maggio, il vicesindaco sarà sempre di An.
«Vicesindaco di An che Milano ha già avuto per nove anni» rammenta il vicepresidente vicario del partito di Gianfranco Fini: «Attualmente An ha tre assessori, di cui uno è vicesindaco e, quindi, a parità di condizioni elettorali non vedo ragioni per immaginare posizioni politiche meno importanti». Messaggio diretto ai leghisti che, in questi giorni, hanno in più occasioni reclamato quel ruolo. Ma la chiara annotazione di La Russa sarebbe pure determinata, secondo più fonti, dalla concreta possibilità che sarebbe proprio lesponente di punta di An milanese a occupare quella poltrona.
Indiscrezioni accompagnate dal possibile ruolo di presidente del consiglio comunale che attenderebbe lattuale vicesindaco, «si può essere utili alla città in tanti modi, lascio quindi decidere al futuro sindaco, insieme ai partiti della coalizione, il mio ruolo nella futura amministrazione» va dicendo infatti Riccardo De Corato. E, forse, un segnale in questa direzione è quella voglia di Alleanza nazionale di caratterizzare «la campagna elettorale milanese segnando anche elementi di discontinuità con la politica di Gabriele Albertini». Discontinuità su «traffico, pulizia della città e edilizia popolare» mentre, continua La Russa, cè «continuità su temi come i lavori pubblici, le infrastrutture, la sicurezza e il tempo libero».
Elenco di progetti per il futuro ambrosiano che, tra laltro, vede in testa anche la cultura, dove «otto dei nove anni di giunta Albertini» chiosa La Russa «non sono stati soddisfacenti». Critica pubblica della gestione della politica culturale firmata dallex assessore Salvatore Carrubba perché «An non condivide il metodo della distribuzione a pioggia di prebende a certa pseudocultura che rasenta il parossismo» e vuole fare invece «dellassessorato alla Cultura un volano per avviare in città un autentico dibattito europeo».
Valutazioni che De Corato commenta così: «La campagna elettorale del centrodestra ha toni troppo bassi su quello che lamministrazione guidata da Albertini ha saputo realizzare in questi nove anni». Come dire: «Si parla giustamente del futuro di Milano ma è bene ricordare ciò che in nove anni abbiamo messo in piedi». Centosessantotto mesi segnati, rammenta quindi il vicesindaco, «dalla ristrutturazione della Scala, dai tre depuratori per le acque reflue, dallapertura dei cantieri per prolungare le linee 2 e 3 della metropolitana mentre sono pronti quelle delle linee 4 e 5». Puntualizzazione a margine della presentazione dei candidati di An al consiglio comunale, lista dove dietro De Corato spuntano assessori uscenti - escluso, Roberto Predolin che vorrebbe per sé un ruolo nel futuro governo di Letizia Moratti -, consiglieri comunali e indipendenti provenienti dal mondo delle professioni e dello spettacolo: «La migliore lista per una campagna politica presente sul territorio e molto aggressiva».
Aggettivo, questultimo, che La Russa declina con certezza anche per il Parlamento: «Se Milano sarà il luogo di ripartenza e di rivincita della destra, con il drappello di An alla Camera e al Senato daremo vita a unopposizione dura. Gli faremo sputare sangue».
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