Chiara Campo
«Buona fortuna, faccio molti auguri alla Lega». Il vicesindaco Riccardo De Corato, capolista di Alleanza Nazionale alle comunali del 28 e 29 maggio, la prende sportivamente. Ma non tralascia di ricordare con una punta di sarcasmo che «a Milano il Carroccio non è mai stato il secondo partito della coalizione, e se non ricordo male un mese fa, alle politiche, dopo Forza Italia cera An, al terzo posto lUdc e la Lega era al quarto posto». Puntualizzazione al capogruppo milanese del Carroccio Matteo Salvini, secondo nella lista dei candidati per il consiglio comunale, che poche ore prima faceva il pronostico della competizione tutta interna alla Cdl: «Spero che la Lega risulti il secondo partito e abbia il vicesindaco - ha esordito -. Con Letizia Moratti sindaco, con tanti esponenti della Lega in consiglio comunale, con una buona rappresentanza in giunta e, se battiamo An, con un vicesindaco del Carroccio, qualcosa cambierebbe. Se già ci fosse stato in questi anni, alcune zone della città non si troverebbero in certe condizioni». Laffondo di Salvini per portar via preferenze agli alleati prosegue sul tema della sicurezza, dove «dare il voto a Fi o An è come buttarlo via, sono stati distratti e il sindaco Albertini non ha fatto tutto quello che avrebbe dovuto e potuto». La guerra è aperta. E la coordinatrice regionale di An, Cristiana Muscardini, non usa mezzi termini: «Alleanza Nazionale intende continuare ad avere il vicesindaco». Il capogruppo di An alla Camera, Ignazio La Russa, non intende «affrontare la campagna elettorale con polemiche sulle poltrone, sulla base dei risultati elettorali ci troveremo tutti daccordo. Al momento opportuno, e sulla base dei risultati incassati dai partiti della Cdl sia alle politiche che alle amministrative, An farà valere il proprio peso politico». Ma lascia intendere che dalla «gara» per il posto da vicesindaco sarebbe esclusa Forza Italia, che «ha già espresso il nome del sindaco, condiviso allunanimità da tutti gli alleati». E a chi gli fa notare che la Moratti possa essere anche considerata come indipendente replica che «la stessa cosa si diceva nove anni fa di Albertini. Anzi, lui era più indipendente perché non aveva neanche fatto il ministro di Forza Italia».
De Corato non si sbilancia e spiega che «i milanesi mi hanno insegnato che si può essere utili alla città in tanti modi. Per tredici anni sono stato consigliere comunale allopposizione, poi ho ricoperto il ruolo di assessore e vicesindaco. Lascio decidere al futuro sindaco, insieme ai partiti della colazione, il mio ruolo nella futura amministrazione». Ma alla lista delle accuse riversate dal Carroccio contro il suo operato, replica che «dal 97 ad oggi la Lega non era sulla luna. In giunta ha seduto prima un autorevole assessore, Giancarlo Pagliarini, che stimo, e dopo Guido Sanavio. Se avessero voluto cambiare qualcosa delloperato della giunta, o criticare le azioni sul fronte della sicurezza, avrebbero potuto parlare in quelle sedi, chiedere cambiamenti di deleghe. Ma non lhanno fatto». Forse, ironizza il vicesindaco, «dato che siamo in campagna elettorale, Salvini vuol raccogliere voti. Ma dovrebbe dirmi quante altre città della Padania hanno cinquecento vigili di quartiere».
Su un altro tema, e non è un mistero, An prende le distanze dallamministrazione Albertini: il traffico. La «guerra» tra La Russa e lassessore ai Trasporti Giorgio Goggi è nota. De Corato condivide e sostiene che «su grandi opere si è andati a realizzare un po troppo velocemente senza tener conto del consenso», e La Russa è convinto che «nella giunta Moratti non troveranno spazio gli assessori tecnici».
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