dal nostro inviato a Exuma (Bahamas)
La più vistosa è lei, Victoria Silvstedt, 90-63-90, imponente statua (parlante) nordica, gambe di un chilometro luna, e il resto che si intuisce meglio seguendo lirriverente rap dei Fichi dIndia: «Quando Victoria fa la doccia non si bagna i piedi». Già Miss Svezia, vamp di svariati film di Natale, snidata da Rino Barillari mentre si bagnava nella Fontana di Trevi, a perfetta imitazione della mitica connazionale Anita Ekberg: una multa da sei milioni, che si rivelò un investimento doro, considerati i successivi ingaggi. Oggi è unammirata star della Ruota della ruota francese (volata grazie a lei da uno a sette milioni di spettatori). «Amo la commedia - confida - ma vorrei smetterla di fare la bionda, almeno una volta».
Anche Anna Maria Barbera, personaggio ad alto gradimento televisivo, sbuffa, non ne può più del ruolo che le ha dato la popolarità: «Siamo lontani dal mio sogno di commedia, mi sono stancata della parodia, ormai mi sento prigioniera di un cliché». E allarga le braccia, Sconsolata ovviamente, pensando alle donne dello spettacolo che più apprezza, Franca Valeri e Monica Vitti. Intanto si dà un gran daffare: «Ho scritto un libro di epistole, Caro amico diletto, titolo con gioco di parole incorporato, e una canzone per Sanremo, parole e musica, Pippo Baudo lha sentita, potrei cantarla nel 2008 con Piero Mazzocchetti. Laltro partner con cui lho eseguita, ma il nome non lo dico, non andava bene».
Detto delle due madri della finzione, che spasso la scena in cui la Barbera elenca alla Silvstedt il menu personalizzato di nozze, restano le ragazzine.
Victoria: «Che noia far la biondona»
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