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Vieri-Inter, pronte le carte per il divorzio

Bobo ora punta su Inzaghi e Gattuso per trovare posto al Milan. Firenze l’alternativa. I rossoneri intanto rinnovano con Kaladze

Franco Ordine

Smentisci, smentisci: alla fine qualcosa resterà. E infatti in fondo a ripetute smentite il caso Vieri riemerge dall’afa di fine giugno con tutta la sua potenza dettata dalle dimensioni del personaggio e dal clamore dell’epilogo della storia. Il divorzio è pronto, gli avvocati stanno preparando le carte, tocca agli esperti di contabilità, Ghelfi da una parte, amministratore di fiducia di Moratti, e Sergio Berti, procuratore storico del bomber, mettersi d’accordo sull’ammontare della rescissione del contratto famoso. Da otto giorni, l’Inter e l’agente di Berti stan lavorando all’intesa, tra smentite pubbliche e private, per difendere la segretezza del negoziato: onore e merito a Paolo Bargiggia cronista di Mediaset sport, il primo a dare la notizia in modo dettagliato. Da otto giorni lo studio del divorzio si articola sulla possibilità di pagare a Vieri mezzo ingaggio completo, di passargli gli arretrati e di riconoscergli i diritti all’immagine che valgono, contratto alla mano, circa 4 milioni di euro. Secondo calcoli aggiornati, il totale fa 9-10 milioni di euro che sono un po’ meno dei 13 milioni da passare per il prossimo torneo allo stagionato centravanti in rotta con Mancini.
Le due posizioni, nel corso delle ultime ore, risultano didascaliche: da una parte l’Inter fa trapelare particolari importanti sull’intesa vicina, vicinissima all’annuncio, dall’altra, lo staff di Vieri continua a spargere una cortina fumogena. È l’Inter, in questo momento a temere una colpo di coda di Vieri, con cambiamento di posizione da parte del lunatico personaggio. Moratti, in privato, vede e prevede un futuro in rossonero di Vieri che da tempo bussa a Milanello, inutilmente. Potrebbe spuntarla ora, se Crespo dovesse restare ostaggio del Chelsea (se ne riparla lunedì), se la conclusione dell’affare Gilardino dovesse ritardare. Conserva ancora qualche buon amico (Gattuso, Inzaghi, ndr) su cui puntare e dalla parti di Carnago si presenterebbe in punta di piedi ma dovrebbe cambiare registro. Per esempio non può allenarsi secondo un suo metodo ma piegarsi alle tabelle di Milanlab. Ancelotti, da quel che trapela, non è proprio al settimo cielo. Per lo spogliatoio rossonero sarebbe una bomba ad orologeria. Vieri può tornare utile anche alla Fiorentina, a costo zero. Avrebbe il posto sicuro e neanche una coppa nella quale sfiancarsi fisicamente. Vedremo. Intanto, per restare in casa Inter, Branca è volato a Madrid per risolvere la grana Samuel.
Bluff Parma. Da Parma arrivano notizie pittoresche. Sfuma la trattativa con la cordata Ticino hosting per la cessione del Parmacalcio. La scusa esibita in un fax ieri mattina, prima dell’inizio del cda del club («abbiamo chiuso il c/c su cui fare il bonifico, ne stiamo aprendo un altro») lancia una luce inquietante sui personaggi fin qui venuti alla ribalta, l’imprenditore Gaetano Valenza, ma anche su chi, in casa Parmalat, ha aperto una linea di credito, per non parlare dei professionisti di calcio, Franco Baldini, Giovanni Galli, eccetera (Zeman nel frattempo si avvia verso Brescia), gabbati. Adesso riprende consistenza una cordata locale che fa capo a Luca Baraldi, dimissionario la settimana scorsa, il quale vuole conquistare la guida della società per togliere a Cinquini la gestione del calcio-mercato. In dono porterebbe uno sponsor. Deve decidere Bondi, il commissario straordinario della Parmalat, non proprio esaltato dalla conclusione di questa trattativa. Il Milan sta a guardare e nel frattempo blinda il contratto di Kaladze per cinque anni (contratto di 2,3 milioni di euro fino al 2010) aspettando la conclusione di questa complicata vicenda. Braida si dedica ad altro in queste ore: promesso Dhorasoo al Psg (3 milioni di euro il ricavato), garantito Pozzi all’Empoli, in prestito.
La Juve vende casa. È una operazione fatta per rendere più leggero il bilancio ma sempre di cessione della sede della Juventus si tratta. Che può infatti realizzare sul bilancio da chiudere il 30 giugno una plusvalenza di 9 milioni di euro dopo aver ceduto la sede sociale di corso Galileo Ferrarsi a 15 milioni di euro, palazzina situata nell’elegante quartiere della Crocetta, all’immobiliare Virgiliocinque di Torino.

Gli uffici del club non vengono sfrattati perchè Giraudo ha già sottoscritto un contratto di locazione pluriennale.

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