Cronaca locale

Vigile nazista? Per l'accusa solo uno "stolto". E lo assolvono

Il comandante dei vigili urbani di Biassono in primo grado era stato condannato a sei mesi di carcere. La sua colpa: avere pubblicato in una chat tra amici la sua foto con la divisa da maggiore delle Ss

Foto d'archivio
Foto d'archivio

«Commenti stolti», li definisce in udienza il procuratore generale Cuno Tarfusser: ma l'apologia di fascismo e di nazismo è tutt'altra cosa. Per questo il rappresentante della pubblica accusa chiede e ottiene dalla Corte d'appello l'assoluzione di Giorgio Piacentini, comandante dei vigili urbani di Biassono, che in primo grado era stato condannato a sei mesi di carcere. La sua colpa: avere pubblicato in una chat tra amici la sua foto con la divisa da maggiore delle Ss, unità «Testa di Morto». Ad aggravare l'accusa, un commento che Piacentini aveva aggiunto poco dopo, «basterebbe una compagnia di questi per sistemare alcune cose», «proporrò al sindaco di adottare questa divisa».

Frasi di dubbio gusto, che Piacentini spiegò come una polemica per «la grave situazione della polizia locale di Biassono che ho acquisito quando sono diventato comandante, con balletti sulla scrivania, agenti che non ascoltavo quello che dicevo e si rifiutavano di svolgere servizi per questioni sindacali».

La sentenza di primo grado, pronunciata dal tribunale di Monza, dava atto che la storia personale e professionale di Piacentini era immacolata e che l'imputato si era «distinto per il metodo dialettico e democratico nell'esercizio delle sue funzioni», affermava che però la foto in divisa nazista e il commento seguente avevano prodotto un «concreto pericolo per la tenuta democratica delle istituzioni».

Affermazioni impegnative, da cui ieri nella sua requisitoria il pg Tarfusser si è totalmente dissociato. Nessun pericolo per la democrazia.

Oltretutto i commenti erano visibili solo a trenta persone, la cerchia ristretta degli amici di Piacentini, ed erano trapelati solo perchè un giornalista locale aveva chiesto l'amicizia al comandante: che era subito stato sospeso ma poi è tornato in servizio, dopo una petizione in sua difesa di commercianti e abitanti.

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