«Vigili e ausiliari troppo solerti nel multare le auto dei deputati che passano in centro»

Alla Camera scoppia il caso auto blu, ma al contrario. Il problema sono le multe agli onorevoli: troppe e dovute a «un atteggiamento pretestuoso» della polizia municipale di Roma e alla eccessiva “solerzia” degli ausiliari del traffico, attaccano alcuni parlamentari. A “denunciare” in aula «l’increscioso episodio che si sta reiterando tutti i giorni» è Giuseppe Consolo, deputato del Pdl. Rimostranza che trova d’accordo alcuni suoi colleghi ma scatena l’ironia e la reazione dell’Idv che invita «Consolo e Carlucci a prendere il tram».
Il parlamentare del Pdl prende la parola in aula e spiega di non poterne più dei «pacchi di contravvenzioni» che gli vengono recapitati «ogni giorno» per «aver fatto ingresso nella zona riservata di Montecitorio, pur essendo dotati di contrassegno». Per Consolo si tratta di «un atteggiamento pretestuoso» da parte degli uffici del Comune, un «disagio a tutti noi, che veniamo alla Camera per lavorare e non per bighellonare». «Son problemi seri questi. Le multe alle auto private dei parlamentari», replica con ironia Francesco Barbato, deputato campano dell’Idv. «Certamente una questione degna di essere portata all’attenzione dell’aula di Montecitorio - incalza - “Ma ci faccia il piacere”, direbbe Totò. Ai colleghi voglio dare un consiglio: prendano il tram».
I deputati hanno in dotazione un contrassegno da apporre sull’automobile che gli permette di entrare nelle zone a traffico limitato del centro di Roma, ma il permesso non prevede la possibilità di contravvenire alle regole del codice della strada, come ad esempio accedere alle corsie riservate. Ed è proprio questo il motivo del contendere. Per Consolo le multe sono arrivate «sulle strade di accesso a Montecitorio, come via del Tritone» ma c’è chi dice, invece, che le contravvenzioni siano state fatte perchè i deputati «hanno il vizio di parcheggiare in piazza Montecitorio».
«Voglio chiarire che non si tratta di auto blu - spiega Consolo, contattato al telefono - Io prendo la mia macchina e pago il mio autista. Ai parlamentari però deve essere permesso di accedere alla Camera e di andare a lavorare». Le “esternazioni” del deputato del Pdl arrivano in un momento in cui le auto dei parlamentari sono sotto accusa. Al Senato c’è stato il fallito tentativo di esentare gli autisti della casta dalla perdita dei punti della patente e sempre di più aumentano le proteste per il numero altissimo di auto blu.

A Roma c’è addirittura chi dice di aver visto una Porsche Panamera, un’auto di lusso da circa 100mila euro, con un lampeggiante acceso sfrecciare dalle parti di Villa Borghese o chi giura di aver incrociato una Ferrari scortata da due auto di sicurezza.

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