Fabrizio de Feo
La prima notizia è che Villa Celimontana non tradisce e anche ad agosto resta «aperta per ferie», regalando note fresche ed emozioni musicali agli appassionati. La seconda è che da ieri sera fino al 7 agosto la rassegna orchestrata come ogni anno da Giampiero Rubei cambia il suo abito naturale, la «divisa jazz» che ha cucita addosso, e per una settimana si dedica a una escursione nella musica blues.
Naturalmente la divagazione è studiata e non casuale. Questa musica di origine afro-americana è, infatti, la fonte a cui si abbeverano tutte le principali espressioni ritmiche e melodiche dellera moderna. E proprio dallarmonia (linsieme degli accordi che stanno sotto la melodia) del blues proviene il substrato del jazz e del corrispettivo religioso del blues, lo spiritual (o gospel). Il blues, però, continuò a svilupparsi in maniera autonoma rispetto ai suoi «derivati» anche se i due stili, nel loro lungo percorso, si sovrapposero, talvolta in maniera inestricabile, alimentandosi e influenzandosi vicendevolmente. Uno scambio proficuo che ha intrecciato la dolorosa passionalità e la tensione emotiva del blues con la libertà creativa del jazz.
La partenza del festival blues di Villa Celimontana è fissata per questa sera. Un battesimo orchestrato ieri sera dalla chitarra e dalla voce di Jimmy Burns e che questa sera continuerà con il gruppo di Riccardo «Rik» Pellegrino e il suo violino a cinque corde. Domani sera, invece, sarà la volta del chitarrista Lello Panico & «The Fritz Gang» laddove il riferimento è al basso e alla voce di Tim Fritz. Venerdì sul palco del parco del Celio sale il grande batterista Tony Coleman con la sua «Bluefunk Machine». Sabato spazio alla splendida voce blues-gospel di Ptah Brown. Domenica 7 cè il cantante italiano Fulvio Tomaino.
Villa Celimontana indossa la divisa «blues»
Questa sera in programma la band di Riccardo «Rik» Pellegrino e il suo violino a cinque corde
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