Villa in «Quello che le donne... »

Viviana Persiani

Domani, al Teatro Carcano, debutta Sei personaggi in cerca d’autore, di Luigi Pirandello, per la regia di un Carlo Cecchi che affronta le storie dei protagonisti trattandole per quello che rappresentano: «inferni d’irrealtà e d’imbecillità dai quali emerge la trama nera del canovaccio pirandelliano, così esemplarmente italiano». Il 14, al Ciak, Simone Schettino è il protagonista de Il Fondamentalista Napoletano nell’Europa unita; lo show parte da una domanda precisa «Ma l’Europa di oggi è veramente unita?» alla quale, in modo ironico e goliardico, il «fondamentalista napoletano» prova a dare risposte a tono.
Martedì, al Crt - Teatro dell’Arte, seconda tappa del progetto triennale su Eduardo De Filippo che Alfonso Santagata ha inaugurato con Questi fantasmi: stavolta tocca alle Voci di dentro. Al Crt - Salone, domani, fa il suo debutto L’addio. La morte e la fanciulla IV - Jackie, del Nobel austriaco Elfriede Jelinek. L’Addio si presenta come un monologo - comizio di Jörg Haider davanti ai fanciulli del suo partito. Il 14, al Filodrammatici, prima de I costruttori di imperi, di Boris Vian, con Alessandro Benvenuti. È la storia della famiglia Dupont che ascende i piani di una casa illusoria per sfuggire ad un «rumore» stridente.
Prosegue con le sue numerose rappresentazioni la rassegna Vapori Zerosei c/o La fabbrica del vapore. Domani, è in cartellone La Custode del disastro che narra di un luogo scomparso; da qui si è partiti, per raccontare di una donna sola che è circondata da immaginari ruderi e da reali calcinacci. Il calendario prevede, per il 17, la rappresentazione de Il deficiente, mentre il 19 arriva Tutto il mio folle amore, definito come uno «sconcerto poetico e non per un profeta popolare: Pier Paolo Pasolini».
Il 14, al Libero, Debora Villa è la protagonista assoluta di Quello che le donne... , spettacolo scritto dalla stessa attrice. Con grande ironia, la Villa parla di sentimento, di condizione da single, di coppia, ma anche di sesso, di contraccezione, di erotismo. Donne di ogni età e città si «materializzano», con i loro pensieri, nel corpo della comica dando voce a insoddisfazioni, aspettative, frustrazioni.
Martedì, al Teatro alle Colonne, debutta Laureata in vendesi, drammaturgia e regia di Arianna Musso. Si parla di disoccupazione e di quello sconcerto e di quella paura che finiscono per assalire molti studenti al termine della loro carriera scolastica, soprattutto dopo che si è intrapresa un’università umanistica.
Domani, al Verdi, prima di Per Ecuba, Amleto neutro plurale. Il 14, al Teatro della Memoria, con I love theater ovvero eppure sopravvive, di George Martins, si denunciano i mali del teatro. Tutti finiscono per essere processati: critici, registi, attori, direttori, managers. Infine, giovedì 16, debutta al Teatro della Contraddizione lo spettacolo I giusti di A. Camus, per la regia di Carmelo Rifici.

È una riflessione sull’uomo e sulla sua ricerca di libertà e verità. Un testo filosofico per spiegare come l’uomo di oggi «sia stretto nella morsa della consapevolezza dei propri errori e dei propri limiti incapace di uscire da se stesso per opporsi a questa esistenza effimera».

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