(...) impiegata presso una ditta farmaceutica; e Giampiero Scirè, 47, nato a Grenoble (Francia) e residente a Roma, dipendente comunale. Le due donne avevano il compito di avvicinare le potenziali vittime. Gli uomini, che non avevano alcun contatto con le vittime, inizialmente svolgevano una funzione di sostegno logistico e successivamente si occupavano della copertura delle due complici.
I malviventi (tre dei quali con precedenti specifici) erano stati arrestati a Milano a febbraio durante un colpo ad unanziana disabile. In quelloccasione i militari genovesi avevano recuperato 36mila euro. Dei quattro infatti solo Bernardi (già scarcerata perché incensurata e sottoposta ad obbligo di firma) ieri è stata raggiunta dal provvedimento di custodia cautelare nella sua casa di Nettuno e trasferita a Rebibbia, mentre ad Amante, Basile e Scirè lordinanza (che riunisce le nove truffe e sancisce lassociazione a delinquere) è stata notificata nel carcere di San Vittore. La tecnica messa a punto era mirata a prosciugare i risparmi delle vittime, tutte donne, quasi sempre over 80, in qualche caso con deficit fisici o mentali, che come conseguenza di quanto subito hanno spesso accusato stati di depressione con pianto, sentimenti di inutilità e paura di uscire di casa. A recitare il ruolo da protagoniste erano le due donne, Amante e Bernardi, che avvicinavano i potenziali bersagli irretendoli. I due uomini, Basile e Scirè, si occupavano della copertura delle complici rimanendo a distanza in punti di osservazione chiave, e seguendo le anziane fin dentro le banche o gli uffici postali per essere certi che tutto andasse liscio. Lo stratagemma utilizzato era quello di una grossa donazione in denaro a vantaggio di un fantomatico «dottore» che si scopriva essere morto.
La vittima veniva allora coinvolta nel lascito come una dei destinatari, ma anche come una garante di un deposito contante presso un sedicente notaio.
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