da Milano
I sindaci del Nord-Est, riunitisi a Cittadella per appoggiare lordinanza del sindaco Massimo Bitonci, che ha stabilito un tetto minimo di reddito per ottenere la residenza nella cittadina veneta, pongono «un problema che esiste - dice una nota del ministero dellInterno - perchè è chiaro che la capacità di assorbimento di alcune realtà è oggettivamente limitata». Ma il Viminale avverte: la soluzione prescinde da interventi nazionali ma passa solo attraverso la legislazione europea.
«Si sta tenendo una manifestazione promossa da alcuni primi cittadini del Nord-Est che affermano la loro potestà di assoggettare la residenza non solo alla disponibilità di mezzi di sussistenza, ma anche ad altre condizioni - spiega la nota del Viminale - come la disponibilità di un alloggio idoneo. Questi amministratori locali pongono un problema che esiste, perché è chiaro che la capacità di assorbimento di alcune realtà è oggettivamente limitata».
Il problema, pur esistendo, non può però essere risolto se non «attraverso un adeguamento delle normative europee. La Direttiva n. 38 del 2004, infatti, prevede che la residenza non sia subordinata ad altre condizioni, se non quella dei mezzi di sussistenza e che non sia possibile adottare specifiche misure amministrative locali. Come già evidenziato, la Direttiva, che risale al 2004, non si è posta i problemi che stanno sorgendo».
«Bene ha fatto il presidente del Consiglio Prodi, dunque - conclude il comunicato del ministero dellInterno - nella lettera inviata al presidente Barroso, con il collega romeno, a sottolineare la necessità di adeguare gli strumenti di cui disponiamo».
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