Le defezioni ai saloni?
«Sicuramente lanno nautico appena trascorso ha creato una selezione naturale. Le presenze dei cantieri sono diminuite. La crisi non è ancora superata e quindi è impensabile si torni ai saloni euforici di qualche anno fa. Sopravvivono i più forti, cioè i più seri. Per fortuna continueremo a vendere barche perché i ricchi continueranno a spendere i loro soldi. Ma scegliendo accuratamente i cantieri che nelle acque turbolente della crisi hanno saputo difendere qualità e credibilità, chi può offrire prodotti nuovi, garanzia di continuità, assistenza...».
Chi arriverà a Cannes?
«Aspettiamo molti stranieri, in particolare i brasialiani. Questa situazione ha favorito spontaneamente una maggiore attenzione ai mercati mondiali. LEuropa sonnecchia. Forse lunico Paese che dà segni di risveglio è la Francia mentre lItalia, che tutto sommato non andava male, ha subito la caccia alle streghe. Questo non fa bene nautica. Il nostro settore, oltre che di menayacht, vive soprattutto di gommoni e piccoli natanti. Qualche segnale di ripresa arriva dagli Usa. I saloni saranno la cartina di tornasole».
Serietà e qualità, quindi.
«Sì. Questo principio valga per grandi e piccoli. Rendiamo la nautica sempre più credibile attraverso i comportamenti. Godiamo di una filiera che è uneccellenza del made in Italy, abbiamo il dovere di valorizzarla».
Exploit dei fondi, un ricordo?
«Negli anni doro Borsa e fondi avevano scoperto la nautica come nuova frontiera. Noi siamo piemontesi e mio padre è stato parecchio lungimirante. Ha resistito alle lusinghe delle sirene investendo la ricchezza in azienda. La credibilità si costruisce con i mattoni, non con la finanza».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.