Vince con la testa e fa impazzire Raich

Il «computer» austriaco quest’anno è andato in tilt: per paura di Giorgio ieri è saltato alla terza porta

Maria Rosa Quario

Ora è sicuro, Giorgio Rocca vince anche perché gli avversari hanno paura di lui. E siccome il suo avversario numero uno è Benny Raich, di lui vogliamo parlare, perché quanto successo ieri all’austriaco non può essere considerato semplicemente un incidente di percorso, di quelli che in slalom capitano a tutti, perché in slalom, si sa, si dice, «è sempre una questione di millimetri». Benny Raich è un predestinato, è uno che vince da quando è nato, uno che con gli sci fa quello che vuole, uno che nei piedi ha una sensibilità rara, insomma è quel che si dice un fenomeno, ma fra le doti che lo hanno reso grande e vincente c’è anche la calma, o chiamiamola freddezza, insomma il buon uso della testa, che per molti nello sci al massimo livello conta almeno al 70%.
Raich è un’atleta impermeabile alle emozioni, uno capace di vincere ma anche di perdere, cosa che a dire il vero gli è sempre capitata molto raramente. Benjamin l’anno scorso aveva concluso tutte le 32 gare di coppa a cui aveva partecipato e ogni volta aveva preso punti, in slalom era arrivato alla peggio ottavo, ai mondiali aveva vinto cinque medaglie in cinque gare, ma quest’inverno in cinque slalom è uscito tre volte, sempre nella seconda manche, sempre mentre Giorgio Rocca lo aspettava al traguardo, al comando della gara. Ieri Raich ha inforcato la terza porta, un palo blu piantato nel tratto in assoluto più facile della pista di Wengen, sulla quale lui aveva già vinto ben tre volte.

Inforcare in slalom capita a tutti, ai bravi e agli scarsi, a chi va forte e a chi va piano, ma capita spesso a chi non è tranquillo di testa e vuole strafare, magari stringendo al massimo una linea. Questione di millimetri, certo, di quei millimetri che si vanno a cercare quando si ha un avversario come Giorgio Rocca.

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