Vincenzi fa la prof: 88 minuti di lezione sul Puc in consiglio

Il caso di oggi, in realtà è un piccolo caso, un casino.
Perché dovremmo raccontare dove sta l’Udc ligure che giovedì scorso, all’ora di pranzo, ci ha mandato un comunicato firmato dal deputato Mauro Libè, responsabile degli Enti Locali del partito. Titolo a caratteri cubitali: «Amministrative: Libè (Udc), in grandi città Udc e Terzo Polo da soli». Testo: «Come già ribadito nel corso delle manifestazioni nazionali di Lecce e Verona, nelle grandi città che andranno al voto in primavera, l’Udc presenterà liste autonome a sostegno di un candidato del Terzo Polo alternativo ai due schieramenti». Mica finita: «Ci sono tutti i presupposti perché la prossima tornata elettorale possa confermare anche nei grandi centri la validità del nostro progetto nazionale e premiare il lavoro di aggregazione, ascolto e coinvolgimento delle realtà sociali che stiamo portando avanti sul territorio». Se ne parlerà anche oggi allo Starhotel a Corte Lambruschini nei congressi cittadino e provinciale del partito.


Ma siamo davvero sicuri che andrà così? L’Udc in Regione è saldamente nel centrosinistra, alleato fedelissimo di Claudio Burlando, con Rosario Monteleone nei panni di garante dell’ortodossia del progressismo moderato e pure per le future amministrative i seguaci liguri di Pier Ferdinando Casini, sino ad oggi hanno parlato soprattutto, se non esclusivamente, con il centrosinistra. E nei Municipi, ad esempio, l’Udc è su sponde opposte rispetto al centrodestra sia nel Centro-Est, sia nel Medio-Levante. Anche se, quando si è votato, era dalla stessa parte. (...)

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