Marta Vincenzi espone il suo programma elettorale. Dal porto al lavoro, dalla solidarietà sociale ai diritti dei cittadini, alla sicurezza alla città digitale e accessibile all'orientamento per il futuro. Dieci punti intitolati Genovafutura, protagonisti di una nuova stagione da vivere insieme, che gli elettori possono consultare sia sul sito www.martavincenzi.it sia nei Vincenzipoint.
Un'ora e mezza di presentazione per esporre, come molti candidati fanno in questi casi, il programma dove sono più i non si dice dei si dice. Un orientamento, forse, per il futuro delle scelte per Genova, che è politico piuttosto che concreto sulle decisioni da prendere e sulle cose da fare. Su un punto Marta Vincenzi è categorica. Vanno bene i faccia a faccia con il candidato del centrodestra Enrico Musso, a patto che non ci sia un imbarbarimento della politica. Poi, se manca di parlare di sicurezza, invitando solo a una convivenza civile dimenticando le emergenze, affronta in maniera impegnativa l'aspetto della solidarietà e del sociale. Dice di non volere aumentare le tasse, anche perchè sono già al massimo. Di non promettere di abbassare l'Ici, ma di prevedere grandi riduzioni per le fasce deboli. Spiega come, parlando della caserma Gavoglio al Lagaccio, il problema, dopo anni, si sia risolto con il trasferimento delle aree al Comune. E come lì ci voglia costruire delle case popolari, usando il termine social housing, per famiglie, ma anche per i giovani, insieme ai posteggi che in zona sono pochini.
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