«Vincerò ricorso ed elezioni: scommettete?»

L’Ufficio centrale della Corte d’appello ha escluso dalle prossime elezioni regionali la lista «Per la Lombardia» del governatore Roberto Formigoni. I giudici hanno ritenuto fondato l’esposto presentato dai radicali, nel quale si denunciavano presunte irregolarità nell’autenticazione delle firme. Un mezzo terremoto che rischia di far saltare il banco delle urne. Perché il provvedimento «fa cadere» anche le liste provinciali di tutta la regione collegate a quella del condidato presidente. A rischio, dunque, è l’intera coalizione Pdl-Lega. Secondo la Corte, infatti, sono 514 le firme ritenute irregolari: in 136 casi manca il timbro, in 121 la data, in 229 il luogo e in 28 la qualifica autenticante. Al netto delle firme «cancellate», al centrodestra ne rimangono 3mila 421. Meno della soglia minima fissata per legge a 3mila e 500. Così, per 79 firme, si gioca una partita elettorale che riguarda milioni di elettori. Il Pdl, oggi, presenterà ricorso. Per Mario Mauro «non c’è nessun problema, le firme valide che abbiamo presentato sono più che sufficienti. Stiamo perfezionando il ricorso e la Corte non potrà che accettarlo».

Dal centrosinistra piovono critiche, a cui Formigoni replica con forza: ««Tutte le opposizioni dovranno rimangiarsi le parole di sarcasmo e gli insulti che hanno utilizzato». Il governatore ne è sicuro: «Oggi faccio una scommessa, sarò io a vincere».

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