
Il secondo anello di San Siro venne usato prima dell'11 novembre del 1955 ma non era ancora stato collaudato. A rischio e pericolo degli spettatori, si direbbe col senno di poi. Nel parere che la Soprintendenza ha presentato nella fase di Conferenza preliminare dei servizi sul progetto presentato da Milan e Inter per il «San Siro bis» c'è anche una risposta indiretta al Comitato Sì Meazza, che ha presentato tre esposti (in Procura, al Tar Lombardia e alla Corte dei Conti) contro la vendita e sostiene. Il fronte del no ha allegato una foto di Inter-Bologna nel novembre 1954, con gli spettatori sul secondo anello, a dimostrazione che «il vincolo era già scattato». La sovrintendente Emanuela Carpani precisa invece che «formalmente il primo documento che attesti l'avvenuta ultimazione delle opere (collaudo provvisorio) è datato 10 novembre 1955. Anche se l'ultimazione effettiva fu constatata con verbale del 25 giugno 1956 e il collaudo finale sottoscritto solo in data 26 maggio 1959».
Alcune partite, fa notare anche la soprintendenza, «furono giocate comunque ben prima del collaudo finale (maggio 1959) e financo prima del collaudo provvisorio, con il secondo anello ancora in costruzione, almeno a partire dal 29 giugno 1955 con l'amichevole Milan-Honved. Sembra che man mano che si completavano settori del secondo anello se ne consentisse l'uso anche prima del collaudo». Nel parere viene anche chiesto ai club di trasferire l'hotel lontano dalle ex scuderie De Montel dove sarebbe collocato ad oggi sulla carta.
Il consigliere dei Verdi Carlo Monguzzi tuona: «Surreale, non ci rimane che la magistratura e la battaglia nelle piazze». Contesta intanto il parere favorevole al progetto del nuovo stadio, con demolizione del Meazza e parziale rifunzionalizzazione, se l'impianto viene alienato prima dell'11 novembre, dopo sarebbe consentita solo la ristrutturazione del vecchio San Siro. «Il vincolo di salvaguardia scatta se il manufatto è pubblico,ma la Soprintendenza dice che se diventa privato non vige più: irragionevole» secondo Monguzzi. E ribadisce che nel febbraio del 1955 il secondo anello «era gremito di spettatori ma la Soprintendenza dice che è entrato in funzione da novembre e quindi il vincolo vige da novembre 2025 così che il Comune possa vendere prima lo stadio alle squadre». Per finire «non si possono fare torri davanti alle terme De Montel, perché disturberebbero, ma si può costruire il nuovo stadio alto sessanta metri davanti alle case.
E se abbattono le torri dello stadio pazienza, le ricorderemo con giochi di luce. Cose da asilo infantile. Non ci rimane che la lotta nelle piazze e il ricorso alla magistratura». Rimane sulle barricate anche il presidente dei Sì Meazza ed ex vicesindaco Luigi Corbani.
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