Violentata dai romeni, tornano nella Capitale

La donna olandese e il marito, che furono massacrati da due pastori romeni a Ponte Galeria, tornano a Roma per incontrare il Papa e il sindaco Alemanno

Per le vittime della violenza choc di Ponte Galeria una «giornata particolare» a Roma tra l'udienza dal Papa Benedetto XVI e l'incontro in Campidoglio con il sindaco, Gianni Alemanno, passando per i Musei Vaticani. Un tentativo di andare oltre, dimenticare l'altra giornata, quella terribile dell'agosto 2008.
I coniugi olandesi Paul e Wilma Van Munster, di 64 e 53 anni, un anno fa stavano facendo un pellegrinaggio in bicicletta per l'Europa e per la tappa di Roma decisero di accamparsi con una tenda accanto ad una casale diroccato nella zona periferica di Ponte Galeria. La coppia fu aggredita a bastonate da due pastori romeni, che li rapinarono e, a turno, violentarono la donna. I due furono arrestati e condannati. La loro bellissima «giornata particolare» è cominciata alle 10.30 con l'udienza in Vaticano: seduti in prima fila, hanno avuto l'opportunità di baciare la mano a Benedetto XVI, ma in realtà volevano che simbolicamente il viaggio in bicicletta previsto tra giungo e agosto del 2010, 5 mila chilometri con tappa finale a Gerusalemme, forse benedetto dal papa.È così è stato. Uscendo dall'udienza hanno definito l'esperienza «spiritualmente molto forte». Subito dopo sono andati a prendere un caffè nella chiesa olandese, a pochi passi da San Pietro, e quindi hanno visitato i Musei vaticani.
Nel pomeriggio sono rimasti quasi un'ora a colloquio con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Era presente anche l'ambasciatore olandese al Quirinale, Fons Stoelinga. Schivi, non hanno voluto farsi riprendere dalle telecamere, nè farsi avvicinare dai giornalisti, unica eccezione il fotografo ufficiale del Campidoglio che li ha ritratti nell' ufficio del sindaco. Wilma porta ancora i segni della violenza subita, ha infatti problemi di masticazione, ma questo non le impedisce di gustare il cibo italiano, soprattutto gelato e cornetti di cui la coppia va matta.
Alemanno ha raccontato che l'incontro, il quinto con la coppia, è stato molto toccante. «Sono due persone molto particolari, due veri credenti, il loro modo di essere - ha detto - è completamente diverso e alternativo rispetto ai modelli consumistici a cui siamo abituati». Per Alemanno, è «bellissima la forza che hanno tratto da tutto questo per superare una vicenda terribile. Quando andai in ospedale un anno fa, la signora aveva lo sguardo terrorizzato di chi ha vissuto un'esperienza tremenda; a distanza di un anno è una persona completamente rigenerata. Questo dimostra che quando c'è la fede si possono anche vincere situazioni molto difficili».
Alemanno ha fatto una promessa ai coniugi: «Roma - ha detto - li seguirà fino a quando arriveranno a Gerusalemme».

Sarà una cosa simbolica e ai cronisti che gli chiedevano se anche lui andrà a Gerusalemme in bicicletta ha risposto: «Voglio andare a Santiago de Compostela, lì penso che userò la bicicletta, ma per Gerusalemme vedrò di trovare dei mezzi più veloci».

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