Si sono conosciuti e hanno parlato per delle ore. Si sa come succede, a volte, tra persone sole, che vanno a mangiare ai chioschi allaperto. Però una donna sola a dare troppa confidenza a uno sconosciuto a volte corre dei rischi. È così, infatti, che una milanese di 52 anni, probabilmente lontanissima da qualsiasi forma di pregiudizio razziale ma anche tanto superficiale nei rapporti interpersonali, è stata trascinata in una bruttissima vicenda di stupro. Si è fidata troppo dellamico conosciuto al chiosco e lui, che evidentemente ha frainteso i suoi atteggiamenti, dopo il loro lungo colloquio, lha seguita fino a casa e lha violentata nel suo giardino condominiale. Quindi è fuggito e se ne sono perse le tracce.
È accaduto ieri allalba in via Tracia, una via privata nelle vicinanze di piazzale Selinunte (zona San Siro).
La vittima - originaria di Taranto e con precedenti in materia di stupefacenti e favoreggiamento dellimmigrazione clandestina - aveva trascorso lintera nottata al chiosco allangolo tra via Melozzo da Forlì e via Morgantini, dove aveva conosciuto il suo aguzzino, descritto come un algerino di circa 30 anni. I due hanno parlato per diverse ore di argomenti di vario genere. Quando ormai si era fatto giorno, la donna è rientrata da sola nel suo appartamento. Purtroppo, però, varcato il cancello del cortile, ha sentito qualcuno afferrarla per le spalle: era il suo «amico», quello con cui aveva chiacchierato a lungo. Solo che lui non era più il nordafricano cordiale di poco prima, ma solo uno stupratore senza scrupoli.
Lalgerino lha buttata con forza a terra e lha costretta a un rapporto completo sul prato prima di scappare.
La vittima, sconvolta, ha allertato i vicini di casa, che hanno chiamato la polizia e il 118. I medici dellSvs (Servizio violenze sessuali) della clinica Mangiagalli hanno accertato la violenza.
Adesso la poveretta è ricoverata sotto choc in ospedale.
Le donne che a Milano sono state stuprate da stranieri finti amici e con i quali si sono soffermate a parlare più del dovuto sono state perlopiù giovani straniere o italiane che frequentano la stazione Centrale in cerca di droga.
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