«La violenza non genera pace ma solo guerra»

A Casarano l’addio alle sorelle Bastianutti, ad Acitrezza ai fratelli Conti e alle loro compagne

«La violenza non genera pace ma solo guerra»

Francesco de Leo

L’ultimo saluto per i sei italiani uccisi nell’attentato di Sharm el Sheikh. Ad Acitrezza, nel Catanese, dove un lungo applauso sulle note del tema de «La vita è bella» ha dato l’ultimo saluto a Sebastiano e Giovanni Conti, Daniela Maiorana e Rita Privitera. E dolore a Casarano, in provincia di Lecce, dove 2000 persone hanno salutato Paola e Daniela Bastianutti. Il silenzio era stata l'unica semplice richiesta dei genitori delle due sorelle ai tantissimi che in questa interminabile settimana avevano voluto manifestare cordoglio per le due giovani vite distrutte dalle bombe di Sharm el Sheikh. E il silenzio incrinato sommessamente da poche righe scritte sui numerosi manifesti affissi sui muri del paese: «Papà e mamma vi stringono in un dolce abbraccio». Dopo la veglia funebre celebrata nel palazzo del Comune, piazza san Domenico ha accolto i feretri avvolti nel tricolore. Il fidanzato Stefano ha portato stretto al cuore la feluca di Daniela.
«Siamo caduti nella povertà - ha ricordato il vescovo Domenico Calandro durante il rito funebre al quale hanno partecipato anche Alfredo Mantovano, sottosegretario agli Interni e il presidente della Puglia Nichi Vendola - e accanto a noi abbiamo incontrato il terrorismo. Ci ha toccato negli affetti, nella comunità e ne sentiamo il peso e lo strazio in questa tragedia». «Le vere martiri sono loro» ha poi ricordato dall’altare Hakima Laakari, presidente dell’associazione donne marocchine di Lecce.
Dalla Sicilia è arrivato un messaggio di speranza. «La violenza non può generare pace ma solo guerra». Sono state queste le parole del vescovo di Acireale Pio Vittorio Vigo, l’altra piccola comunità toccata da vicino dal terrorismo. La messa solenne è stata celebrata nella stessa chiesa, quella di san Giovanni Battista, in cui Sebastiano e Daniela si erano sposati pochi anni fa. La stessa dove l’altra coppia, Giovanni, fratello di Sebastiano, e Rita, giornalista televisiva, avevano intenzione di celebrare il loro matrimonio. Una cerimonia a cui ha partecipato una folla composta e silenziosa che ha deciso così di testimoniare, ancora una volta, la propria vicinanza alle famiglie.


Il vescovo Vigo ha invitato al perdono: «Non resti nel nostro cuore nessuna ombra di rancore e di odio; e non germogli in nessuno la pretesa di rivendicare le offese ricevute che sarebbero solo un pretesto per innescare un’interminabile guerra fratricida».
E ha chiuso l’omelia auspicando «l’illuminazione delle menti di quanti sono alla ricerca di soluzioni pacifiche».

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